Il voto ai tempi del coronavirus: trenta richieste dalle quarantene

Sono state trenta le richieste di voto in quarantena. A gestire le operazioni referendarie è stato il Comune di Latina per le richieste di tutta la provincia.

“Nella giornata di sabato – spiega l’ente di Piazza del Popolo – è stata garantita la piena composizione di tutti i 116 i seggi cittadini e dei 4 speciali previsti dalle normative anti Covid. Per cause varie ci si è trovati a gestire la rinuncia, e la conseguente sostituzione, di 31 presidenti di seggio, pari al 25% del totale, e di circa 170 scrutatori, il 36% dei sorteggiati.
Al Comune di Latina è stata inoltre affidata la gestione della raccolta del voto referendario, in tutta laprrovincia di Latina, per coloro che non si potevano recare ai seggi causa Covid. La circolare ministeriale fissava al 16 settembre la scadenza per la raccolta delle richieste di votazione da parte delle persone in isolamento. A quella data sono state ricevute soltanto 4 richieste, provenienti tutte dal Comune di Minturno, ma poi il Comune ha raccolto ulteriori 26 richieste da parte di persone poste in contumacia dopo il 16 settembre: 4 a Formia, 9 a Santi Cosma e Damiano, 1 a Sperlonga, 4 a Cisterna, 3 a Sabaudia, 3 a Roccagorga
e 2 a Latina.
Da evidenziare anche l’attività svolta nell’allestimento e nell’assistenza fornita dal Servizio Decoro che, tramite un appalto per l’allestimento dei seggi elettorali, ha lavorato su 36 plessi. Sei le unità in campo che hanno tra l’altro dovuto fare fronte, con successo, alle emergenze scaturite nel plesso di Borgo Isonzo, per mancanza di pressione sulla rete idrica, e di Via Bachelet, per infiltrazioni d’acqua”.

Soddisfatta del lavoro svolto l’assessora e vice sindaco Paola Briganti.