Impianto bio-metano a Latina Scalo, la replica di Calandrini alle dichiarazioni dell’Ad di Recall

Nicola Calandrini

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del consigliere comunale di Latina Nicola Calandrini in risposta alle dichiarazioni dell’amministratore delegato della Recall, società titolare del progetto di centrale bio-metano da realizzare allo Scalo, da noi riportate in un articolo di ieri (leggi qui). Di seguito l’intervento di Calandrini.

Ho letto con interesse, e con stupore, la nota stampa inviata dall’ Amministratore delegato Recall Latina, con la quale intende quanto da me espresso come contrarietà, in senso assoluto, rispetto alla realizzazione dell’impianto di biometano che la sua azienda intende costruire a Latina Scalo.

Ritengo infatti ingeneroso il tentativo del dottor Rinaldi di coprire le serie preoccupazioni da me espresse come “foga della campagna elettorale”, così come potrebbe forse risultare, al contrario, poco credibile che si definisca l’impianto “di produzione del biometano” più semplicemente come un impianto di trattamento rifiuti urbani che si inserire “nell’economia circolare” della raccolta differenziata spinta. 

Tra l’altro non appartiene al mio modo di far politica quello di “cavalcare” le situazioni a seconda del momento o delle emozioni della gente, tant’è che la mia posizione in merito alla questione è ben nota, come la stampa riporta, fin dal 2014…

La mia contrarietà ha riguardato – e riguarda – la localizzazione dell’impianto in una zona adiacente a delle costruzioni esistenti, a poca distanza da un nucleo abitato di oltre 15.000 abitanti, al confine con l’area occupata da un’industria a rischio di incidente rilevante senza che si sia espresso il Consiglio Comunale ed il CTR competente per il rischio. Il tutto condito da un bilancio della materia che presenta importanti quantità (maggiore del 50% dei rifiuti in ingresso che si indicano in 35 milioni di chili) da avviare a non meglio precisati “impianti di terzi”, con una nota carenza impiantistica che interessa l’intero territorio regionale.

E’ certamente dovere delle Amministrazioni favorire le iniziative imprenditoriali, ma è obbligo primario delle stesse Amministrazioni tutelare prioritariamente le comunità insediate sui territori, l’ambiente, la salute pubblica, governando le relative dinamiche attraverso gli organi preposti che hanno il potere dovere di esprimersi sulla base dei pareri espressi dagli Uffici competenti.

Nicola Calandrini