Impianto Recall a Latina Scalo, Sermoneta chiede il rispetto delle regole e “chiama” Lbc : l’ambiente non è a compartimenti stagni

La zona di Latina Scalo indicata per la realizzazione dell'impianto bio-metano di Recall

A otto mesi di distanza dalla determinazione conclusiva relativa alla conferenza dei servizi, chiusasi positivamente per la realizzazione dell’impianto Recall a Latina Scalo, non c’è traccia dell’autorizzazione unica data per imminente e certa. E allora, forse, per coloro i quali ritengono che una centrale in via delle Industrie di bio-metano, prodotto dalla digestione anaerobica dei rifiuti umidi della raccolta differenziata, non sia esattamente una botta di vita la battaglia che il Comune di Sermoneta sta portando avanti può ancora fermare la realizzazione dell’impianto.

L’amministrazione comunale di Latina ha gettato la spugna ormai da tempo. A tenerla in mano i dirigenti dei servizi Ambiente e Governo del Territorio che sul poggetto hanno sollevato criticità con atti depositati in conferenza dei servizi ma lì abbandonati a se stessi. Latina Bene Comune il 6 giugno scorso ha definitivamente respinto l’opposizione al progetto tentata dalle minoranze, in particolar modo dal gruppo di Fratelli d’Italia. Clamorosa l’esternazione del sindaco Damiano Coletta durante il Consiglio comunale: “Se ho fatto bene ma perdo 2.000 voti, la notte dormo tranquillo”. La dichiarazione in risposta alle accuse mosse dall’opposizione di non aver tenuto neanche conto della contrarietà al progetto da parte dei cittadini residenti nella zona della location dell’impianto, in barba ai principi di condivisione e partecipazione tanto cari al movimento di Latina Bene Comune.

Oggi c’è una nuova opportunità a chi dice “no” alla centrale bio-metano ed è offerta dall’amministrazione comunale di Sermoneta al gran completo, maggioranza e opposizione. Il Consiglio comunale si riunirà dopodomani, 29 agosto alle 18 presso il centro civico di Pontenuovo, in seduta aperta alla partecipazione delle altre istituzioni, associazioni e cittadini. All’ordine del giorno un documento che esprime contrarietà alla realizzazione di un impianto in via delle Industrie a Latina Scalo per la digestione anaerobica dei rifiuti organici. Tanto per chiamare le cose con il nome giusto. Perché il progetto della Recall prima ancora di prevedere una centrale bio-metano prevede il trattamento del Forus “in contrasto” con il Piano provinciale dei rifiuti nel quale i sindaci pontini hanno dato priorità ad un’impiantistica pubblica da destinare al settore del trattamento dei rifiuti organici.

Per il Comune di Sermoneta la location indicata dalla Recall per la realizzazione dell’impianto sarebbe inopportuna per una serie di circostanze che vanno dalla vicinanza all’Oasi di Ninfa e ad uno stabilimento soggetto alla direttiva Seveso, alla coincidenza con il tracciato del Sentiero della Bonifica all’impatto delle emissioni in atmosfera. Insomma, eccezioni note e già rappresentate in tutte le sedi del dibattito politico-amministrativo del capoluogo pontino che ora il comune lepino vuole riprendere con forza. L’amministrazione di Sermoneta lamenta il fatto che con la realizzazione dell’impianto Recall, sebbene ricadente nel territorio di Latina, non rispetterebbe il proprio regolamento comunale per la tutela dei cittadini e dell’ambiente. “La tutela dell’ambiente non può essere materia gestita a ‘compartimenti stagni’ – è scritto nel documento che sarà oggetto del Consiglio comunale di dopodomani -; soprattutto quando le scelte incidono oggettivamente su aree e territori più vasti di quello strettamente interessato al sito… Chiediamo al Comune di Latina che le prescrizioni da noi individuate vengano rispettate e sull’impianto sia formalmente aperto un ‘tavolo tecnico ed istituzionale’ che comprenda anche il Comune di Sermoneta. L’impianto tratta la frazione organica dai rifiuti solidi urbani e la sua realizzazione ed utilizzo deve, a nostro parere, rientrare all’interno del ‘piano provinciale e regionale dei rifiuti’. Non è ammissibile imporre scelte generali e strategiche utilizzando singoli interventi e non concertando le scelte complessive”.

Se l’amministrazione comunale di Latina Bene Comune non dovesse rivedere la propria posizione su questo argomento, che investe la politica portata avanti dall’assessore all’Ambiente Roberto Lessio, si potrebbe configurare uno scontro istituzionale con l’amministrazione di Sermoneta.