Incaprettato a Terracina, eseguita autopsia. Le indagini si concentrano sulla pista della prostituzione

La caserma dei carabinieri di Terracina e nel riquadro il luogo in cui è stato trovato il cadavere di Umberto Esposito

Giornata di fuoco per gli inquirenti che indagano sulla morte di Umberto Esposito, il sarto militare 82enne di Roma, trovato cadavere venerdì pomeriggio a Terracina – località La Fiora – con mani e piedi legati e la testa incappucciata in un terreno privato di via Consolare.

Alle impronte di pneumatici e di scarpe, repertate al momento del rinvenimento del corpo dell’anziano, si è aggiunta oggi la visione delle immagini dalle telecamere della zona che avrebbero immortalato una vettura, non appartenente dai residenti di via Consolare e delle aree limitrofe, ritenuta interessante dagli investigatori.

Nel corso della giornata sarebbero state acquisite alcune testimonianze, oltre quelle già raccolte ieri sera e in nottata dai carabinieri. Come è ormai noto il figlio di Umberto Esposito aveva denunciato la scomparsa del padre già da oltre una settimana e che le forze dell’ordine stavano cercando l’anziano proprio in provincia di Latina dove era solito recarsi sia per interessi economici che per incontrare ragazze dell’est dedite alla prostituzione. Le testimonianze acquisite oggi sarebbero legate proprio alla pista del sesso a pagamento. Massimo il riserbo degli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Cristina Pigozzo.

Oggi pomeriggio intanto si è svolto l’esame autoptico sul corpo di Esposito eseguito dal medico legale Enrico De Dominicis, lo stesso che nell’immediatezza aveva effettuato l’ispezione esterna ipotizzando la morte per soffocamento. Nessuna conferma, ma anche nessuna smentita sulla possibile causa del decesso alla luce dell’accertamento autoptico. Il medico legale sembra aver rinviato qualsiasi anticipazione sulla perizia all’esito degli esami tossicologici.