Inchiesta Circe, il Tribunale revoca gli incarichi ai professionisti coinvolti

Sono partite questa mattina, 22 luglio, le prime ordinanze per la revoca degli incarichi a 6 professionisti coinvolti nell’inchiesta Circe, relativa alla vendita all’asta di un hotel di Terracina. I provvedimenti, inviati dalla cancelleria del settore fallimentare del tribunale di Latina, firmati anche dal presidente del palazzo di giustizia, Caterina Chiaravalloti, saranno recapitate ai commercialisti coinvolti nella presunta turbativa d’asta nell’acquisto dell’albergo “Il Guscio”.

Ad essere revocati saranno probabilmente tutti gli incarichi affidati ai professionisti, circa una quarantina, quindi anche quelli che nulla hanno a che fare con il fallimento della ditta Quadrifoglio sas (la Circe srl ne era una società controllata).

L’inchiesta era scattata con la denuncia del titolare della Quadrifoglio (dichiarata fallita nel 2016). Qualche settimana fa i pubblici ministeri Claudio De Lazzaro e Giuseppe Bontempo e il comandante della sezione Tutela finanza pubblica della Guardia di finanza, il capitano Andrea Petricca, avevano perquisito gli uffici di alcuni commercialisti e di un avvocato che si sono occupati del fallimento.

La titolare della ditta lamenta la vendita all’asta dell’albergo ad un prezzo irrisorio, 240mila euro, rispetto ai 4 milioni di euro per cui era stato stimato.

Il curatore del fallimento della società, un commercialista di Latina, ha nominato amministratore, al posto dell’imprenditrice, un altro commercialista del capoluogo pontino. I debiti dell’azienda sono stati stimati per 808mila euro da recuperare puntando sulla vendita diretta delle quote della società proprietaria dell’hotel. C’era infatti un’offerta di acquisto di queste quote presentata tramite uno studio legale di Latina.

Quote valutate da un altro commercialista di Latina per 240mila euro. Ad acquistarle un terzo commercialista per 280mila euro, al terzo tentativo dell ’asta (le prime due volte andata deserta).

Non sarebbe finita qui. Il commercialista che ha acquistato le quote le avrebbe poi cedute a un familiare e alla moglie dell’avvocato che gli aveva fatto presentare l’offerta, per circa 170mila euro.

Una vicenda ancora tutta da chiarire, le indagini sono ancora in corso. Intanto però ai professionisti coinvolti sono stati revocati tutti gli incarichi affidati dal tribunale.