Inchiesta Free Beach, la Tintari torna in libertà con l’obbligo di firma

Torna in libertà con la misura cautelare dell’obbligo di firma l’ex Sindaco di Terracina Roberta Tintari. Il Tribunale del Riesame di Roma ha impugnato l’ordinanza degli arresti domiciliari annullando quattro dei cinque capi di imputazione contestati.

L’indagine, della Guardia Costiera, scaturì dopo una serie di controllo riguardanti la concessione demaniale di alcune spiagge, e dal quale emersero una serie di gravi reati in riferimento alla gestione dei servizi balneari, ad illegittime sanatorie e all’acquisizione e gestioni di fondi strutturali.

Giudici del Riesame che hanno ridimensionato non poco la situazione dell’ex Sindaco di Terracina, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati difensori Dino Lucchetti e Massimo D’Ambosio. Sono stati annullati i capi d’imputazione che riguardavano, per primo, i contributi per il servizio di salvamento sulle spiagge con l’erogazione di circa 48mila euro senza che fosse indetta una regolare procedura pubblica. Per secondo, nell’ambito delle autorizzazioni per quanto riguarda l’Ice Park mentre gli altri due riguardanti le concessioni degli stabilimenti balneari di Sicilia Beach e White Beach.

Restano invece le accuse per quanto riguarda la realizzazione di un ponte ciclopedonale, costruito grazie a dei fondi europei, che però erano destinati al miglioramento delle aree di sbarco per i pescherecci.