Intervista col creativo! 3 : Katia Marzi un mondo di carta e di colori

La creativa che oggi si racconta nel mio salotto virtuale è un’Artista con la A maiuscola.

E’ capace di realizzare magie di carta con l’antica tecnica giapponese dell’origami.

Ma incanterà i vostri occhi e la vostra anima con i suoi dipinti.

E’ un mondo pieno di colore quello di Katia Marzi, che sono lieta di aver conosciuto e che non vedevo l’ora di condividere con tutti voi che seguite questa mia amata rubrica.

Lascio la parola a Katia. Buona lettura.

 

Ciao Katia , benvenuta! Cominciamo subito con una domanda facile facile. Il tuo colore preferito e perché?


Ciao Clelia, grazie per questa intervista sono ben lieta di rispondere alle tue domande.
Il mio colore preferito, in realtà non è un colore specifico ma sono le tonalità che vanno dal blu turchese al viola indaco, perché sono tonalità che hanno un effetto benefico sul mio stato d’animo oltretutto per la tradizione cromo-terapica ogni colore ha il suo dono le sue proprietà specifiche.
Per esempio il blu è il colore che inspira pace, rilassamento, leggerezza, contemplazione e favorisce la sensibilità, rappresenta, quindi, la dimensione spirituale. L’indaco e il viola rappresentano una combinazione tra intuizione e spiritualità, promuove la percezione spirituale e la connessione con l’infinito. Il viola aiuta ad entrare e a muoversi nella dimensione spirituale e mistica, favorisce il senso del rispetto.
Anche per questo motivo forse mi sento attratta da questi colori

Con la carta fai magie: i tuoi origami sono bellissimi Ci racconti come è iniziata questa passione?
 
La passione per gli origami è nata quando avevo circa undici anni.
Un giorno vicino al negozio di mio padre, aprì un laboratorio di ceramica artigianale. L’artigiano che creava queste splendide opere era giapponese, durante i suoi momenti di pausa, piegava la carta creando delle stupende bamboline della fortuna della tradizione giapponese le Kokeshi, ne rimasi incantata.
Trascorrevo interi pomeriggi ad osservare le sue mani che piegavano la carta, per me era una magia.
Un giorno presi coraggio e gli chiesi se poteva insegnarmi a piegare la carta. Non fu facile ma la voglia di imparare era più forte di tutto e, piega dopo piega, imparai a fare la mia prima Kokeshi, non perfetta né bella, ma che soddisfazione!
Da qui si è aperto un mondo, così decisi di iniziare ad approcciarmi a quest’arte.
L’ingrediente per riuscire a realizzare un sogno è un’alta dose di passione per quello che si fa perché con passione le cose,anche se sono o sembrano difficili,alla fine si realizzano.
Piegare la carta è stato ed è un modo per passare il tempo in tranquillità dove ritrovo me stessa.
Mi è subito piaciuta la filosofia legata a questa tecnica, le basi su cui poggiano i principi che regolano l’arte dell’origami, sono i principi shintoisti sul ciclo vitale e dell’accettazione del cambiamento come parte di un tutto. E’ un mondo fatto di carta, dove puoi creare dai fiori, agli animali, ad oggetti di uso comune, ecc.. si hanno possibilità infinite.
Mi diverto a piegare la carta è sempre una “magia” e ritrovo quello stupore iniziale ogni volta che termino un origami. Vedere tra le tue mani la trasformazione di un semplice foglietto di carta ha un fascino irresistibile un qualcosa di unico.
Ho iniziato a creare i segnalibro con le bamboline Kokeshi per unire due mie passioni, la lettura e gli origami. Creavo i segnalibro e li regalavo ai miei amici in modo tale che le persone potessero conoscere e prendere confidenza con questa antica arte di carta. 
Una mia amica, mi ha consigliato qualche anno fa di aprire la pagina su facebook e postare le foto dei miei lavori, con qualche titubanza ho creato la pagina che ora mi sta dando tante soddisfazioni. Devo ringraziare questa mia amica per la nascita della pagina ArtiGianando Design di Katia Marzi dedicata al mondo origami. pian piano ho iniziato ad avere sempre più fans e persone che seguono i miei lavori.
Gli origami di cui sono più orgogliosa  fanno parte della collezione delle emozioni: sono segnalibri Kokeshi che rappresentano uno stato emozionale e portano ognuno un dono specifico a chi li riceve.

Parlaci ancora della tecnica origami e della sua peculiarità.
 
Con il termine origami si intende l’arte di piegare la carta o-ri-gami, termine derivato dal giapponese, Oru piegare e Kami carta.
La tecnica moderna dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complessi.
In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, le cui facce possono essere di colore differente e continua senza fare tagli alla carta, e senza uso di colla.
Per realizzare un origami l’unico materiale che serve è la carta.
Per gli origami di livello semplice o intermedio può essere utilizzato quasi qualunque tipo di carta.
La carta più preziosa che si usa per la realizzazione di origami pregiati è la carta Washi Chiyogami yuzen: è un tipo di carta considerata patrimonio dell’UNESCO  fatta completamente a mano ricavata dalle fibre di “gelso”, colorata con pigmenti naturali, con inserti di delicati elementi d’oro, le fantasie riprendono gli antichi motivi dei kimono giapponesi.

Ho letto che hai studiato pittura ed ho visto anche alcuni tuoi lavori molto belli. Al di là della tecnica pura e semplice, un quadro o un disegno sono espressione dell’anima dell’artista. Cosa ci raccontano di te le tue opere?
 
Le mie opere hanno differenti chiavi di lettura, oltre ad essere espressione dell’anima come tu giustamente affermi, sono anche un mezzo con il quale cerco di conoscere la parte più profonda e oscura di me stessa “l’anima” mia ma anche del mondo.
Provo con la mia “arte” a scolpire quella pietra grezza lavorando su me stessa per arrivare al passaggio dall’anima oscura all’anima illuminata, all’energia creatrice, al Sé. 
Capisco che sia un arduo lavoro, ma ognuno ha il suo percorso e guardare dentro noi stessi è il primo passo.
Lavorare su me stessa, attraverso la creatività e l’arte, mi aiuta a forgiare l’ “Io”.
L’arte, in senso universale, è la mia “Pietra Filosofale”, capace di convertire il vile metallo in oro.
In altre parole, lavorando sui miei dipinti cerco di creare una nuova Coscienza, in grado di mettersi alle spalle, una volta per tutte, i vecchi residui “materici” del mondo e cercare di regalare a tutti un po’ di quel mondo non tangibile ma reale composto dall’energia creatrice. 
Ho sperimentato diverse tecniche pittoriche, incisorie, ecc. perché sono sempre alla ricerca di elementi che possano arricchire il linguaggio iconografico e poter inserire ingredienti per una nuova comunicazione e rappresentare, ciò che non mi è possibile descrivere con le parole o con la forma scritta.
La mia pittura vuole rappresentare l’interiorità umana, l’uomo inteso con tutte le sue contraddizioni e paure
Ma anche e soprattutto in chiave positiva, la mia pittura è vissuta come terapia per trovare e mettersi in ascolto del sé interiore.
Ho iniziato a lavorare su di esso cogliendone, solo attraverso il colore e le sue tonalità, le sensazioni e le emozioni dei personaggi rappresentati. 
Lo spazio nel quale vivono questi individui non è nitido, uno strato leggero di colore spesso bianco, copre come fosse un velo, creando una barriera tra i due mondi.
Ma non sempre la figura umana è presente nei miei lavori, spesso il vero protagonista è il colore con delle forme che ricordano il mondo della natura, i colori sono intensi, vivaci, ombre e luci non servono soltanto a modellare la forma, ma sono espressione dell’intima segreta vita degli oggetti, della natura, simili a nubi non sono solo una semplice stesura di colore in superficie, ma attingono a una loro particolare dinamica per quelle contrastanti pennellate che muovono la superficie di sfondo.
L’energia della pittura è qualcosa di ancestrale, che fa bene sia all’esecutore che all’osservatore.
L’arte ha questo potere.

Creare è come dare vita ai propri sogni. Sei d’accordo?
 
Creare è dare vita ai propri sogni, è caratteristica essenziale della capacità di una mente creativa.
I creativi sanno che sognare ad occhi aperti è tutt’altro che una perdita di tempo.
Una mente-vagante può aiutare nel processo di “incubazione creativa”.

Chi è Katia quando non crea?
 
Chi è Katia? Katia non sa ancora chi sia, sono 47 anni che mi frequento, 🙂 ma ancora non trovo un esatta descrizione, forse per riuscire a comprendersi non basta una vita.
Vivo a Roma, la capitale dell’arte della bellezza, anche se tanto trascurata, spesso la domenica faccio un giro per il centro come “turista” mi piace prendere appunti ad acquerello su quello che vedo, la luce di Roma è bellissima.
Amo fare lunghe passeggiate, leggere, visitare musei, adoro gli animali in particolare i gatti, ne ho due sono i miei tesori.
Mi piace la compagnia degli amici, ma ho anche bisogno dei miei momenti di solitudine, mi piace stare con me stessa. 

L’ultimo libro che hai letto.
 
L’ultimo libro che ho letto.. “Memorie di una Geisha” di Arthur Golden l’ho trovato bellissimo uno spaccato su un mondo a noi occidentali sconosciuto.

Una frase celebre che ti rispecchia
 
La frase celebre che mi rispecchia è la locuzione latina “ nihil difficile volenti” (anche:volenti nihil difficile) significa letteralmente: “nulla è arduo per colui che vuole”.
Questa massima latina,sottolinea l’importanza della forza di volontà nella realizzazione degli obiettivi. In italiano potrebbe essere resa con “volere è potere”.

Pensi mai a come sarai da qui a 20 anni ?
 
Non penso mai al futuro vivo giorno per giorno.
Confucio dice:”il passato non esiste perché è passato, il futuro non esiste perché deve ancora venire, l’unico momento che esiste è il qui e ora”.

Città o campagna: dove Katia si trova più a suo agio?
 
La campagna mi piace molto, mi rilassa e soprattutto torno a vivere con dei ritmi più consoni alla mia indole, in più il contatto con la natura è rigenerante oltre che riporta l’uomo in uno stato di rilassatezza che lo aiuta a vivere in armonia con ciò che lo circonda, mentre il contatto con gli animali ci riporta bambini.
Far nascere qualcosa con le proprie mani è estremamente qualificante e favorisce la creatività. Lavorare con le mani piuttosto che con la mente rilassa il cervello che trova una nuova serenità. La distensione interna aiuta anche le relazioni sociali e la voglia di stare con gli altri.
Il nostro corpo ottiene dalla campagna benefici in ogni sua parte. La vita in campagna richiede orari che si avvicinano maggiormente al ciclo fisiologico arrivando a sincronizzarli con quelli dettati dalla natura: sveglia molto presto, pasti regolari e sonno che si concentra nelle prime ore della notte. Inutile dire che tutti in campagna vivono una dimensione più libera e sana sia dal punto di vista fisico che mentale ed alimentare.
E così si conclude questa stimolante e ricca chiacchierata con Katia.
Devo dire che , nonostante molti creativi intervistati si preoccupino quando si dilungano nel raccontarsi , io ho un debole per le interviste lunghe.
So che vi chiedo di dedicare un po’ più di tempo alla lettura ma non taglio mai neppure una virgola di quanto i creativi mi raccontano di sé.
E’ un viaggio emozionante nel loro mondo che assolutamente non voglio perdermi.
Quindi ringrazio Katia per essere stata mia ospite e tutti voi che vorrete dedicare qualche minuto del vostro tempo alla lettura di questa bella intervista.
Si avvicina la Pasqua, voglio salutarvi facendovi i miei auguri più sinceri.
Vi abbraccio
A presto
Clelia