Karibu, la protesta dei lavoratori tra arresti domiciliari e udienze

Marie Terese Mukamitsindo all'uscita dal Tribunale di Latina

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, ma rilasciando dichiarazioni spontanee a discolpa Liliane Murekatete, Marie Terese Mukamitsindo e Michel Rukundo rispettivamente moglie, suocera e cognato del deputato Aboubakar Soumahoro, finiti ai domiciliari con l’accusa di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto-riciclaggio nell’inchiesta per lo scandalo delle coop Karibu e Consorzio Aid, nell’assistenza ai migranti e minori non accompagnati.

All’interrogatorio presso il Tribunale di Latina, era presente solo la suocera del deputato. Moglie e cognato invece hanno partecipato in videoconferenza dalle rispettive abitazione dove sono ristretti ai domiciliari. Hanno negato ogni addebito. Contemporaneamente, gli stessi tre assieme ad altri tre indagati, sono chiamati a rispondere, in un inchiesta parallela  a reati fiscali, mancati versamenti e false fatture, è iniziata l’udienza preliminare per decidere sul rinvio a giudizio o meno. In questa sede gli avvocati di alcuni lavoratori hanno depositato altre richieste di costituzione di parte civile. Udienza preliminare che però è stata rinviata al prossimo 17 novembre proprio per questo aspetto, con i legali della difesa che hanno sollevato eccezioni sull’ammissibilità delle costituzioni dei lavoratori, dei sindacati, del Consorzio Aid e del commissario liquidatore della cooperativa Karibu, ritenendo che il risarcimento non sia inerente al reato contestato e che l’evasione fiscale non abbia danneggiato i dipendenti delle due coop.

La protesta dei lavoratori delle coop di fronte il Tribunale

Dunque una mattinata movimentata che ha visto anche la protesta, coordinata da Gianfranco Cartisano della Uiltucs Latina, dei lavoratori delle cooperative ancora in attesa del pagamento di oltre 20 mensilità.

“Abbiamo – spiega Cartisano – nuovamente manifestato innanzi il Tribunale di Latina a sostegno dei lavoratori Karibu e AID. Questo scandalo dell’accoglienza, oggi possiamo dirlo, se non denunciavano e gridavano con i tanti lavoratori, non sarebbe mai emerso con queste dimensioni. Come Uiltucs Latina continueremo a sostenere la vertenza e le denunce, vista la mancata sorveglianza degli enti erogatori dei progetti i quali dovevano maggiore attenzione. Oggi abbiamo un quadro abbastanza chiaro da anni. il lavoro e di conseguenza i lavoratori erano considerati dai rappresentanti di Karibu e AID solo dei strumenti per raggiungere il loro profitto personale, il lavoro è altra cosa. Dopo l’ordinanza abbiamo capito che per loro e Lady Soumahoro le risorse economiche delle Coop erano sempre disponibili, per il lavoratori non c’erano mai i soldi per gli stipendi. Confidiamo nel lavoro degli inquirenti. Le posizioni e le denunce dei lavoratori e della Uiltucs avranno risposte e chiarezza sullo scandalo Karibu”.