“La Regione sbandiera i risultati sul debito della Sanità, ma poi a Latina mancano i pediatri. E sono le onlus a doverli assumere”

Giovanna Miele e Giorgio Ialongo

“Apprendiamo dalla stampa locale, trovando conferma su quanto è già ampiamente di dominio pubblico, che ci sono tante difficoltà per le famiglie di Latina che hanno bisogno dell’assegnazione di un pediatra per i propri figli. Le liste dei medici pubblici sono esaurite per via dei molti pensionamenti, e la Regione non starebbe facendo nulla per rimpiazzare chi è andato a riposo. Così le famiglie restano di fatto scoperte, salvo fare ricorso al pediatra in via privata. Chi è genitore come noi sa quale disagio possa creare una simile situazione, e pensiamo anche a chi non ha le risorse per pagare un consulto di tasca propria.  È ora di dirlo chiaro all’amministrazione regionale uscente: i sacrifici tanto sbandierati per ripianare il debito sono ricaduti tutti sui cittadini, soprattutto quelli delle province, che non hanno più fiducia nelle strutture territoriali, tenute in vita solo dalla buona volontà di pochi lavoratori”. Lo dichiarano i consiglieri comunali e candidati di Forza Italia alla Regione Lazio Giorgio Ialongo e Giovanna Miele.

“Ancor più grave e vergognosa – aggiungono – è la situazione che riguarda le fasce di popolazione che andrebbero maggiormente tutelate, vedi i bambini, che mai come in questo momento  hanno bisogno di un costante monitoraggio per via una sconsiderata propaganda anti vaccini. Alle famiglie deve essere garantita la presenza costante dei pediatri almeno nell’ospedale, e non fa onore alla Sanità targata Zingaretti (peraltro bocciata dai cittadini negli ultimi sondaggi) vedere che al pronto soccorso di Latina esiste un pediatra pagato da una associazione che nel lontano 2010 aveva allestito con proprie risorse una stanza di prima emergenza presso il pronto soccorso di Latina. E adesso è la stessa associazione che provvede a pagare un pediatra. Ci complimentiamo con la onlus per non aver smesso di credere nella propria missione, ma corre l’obbligo di stigmatizzare il comportamento di Asl e Regione, che evidentemente hanno altre priorità rispetto alla cura della popolazione in tenera età. Una volta eletti – concludono Ialongo e Miele – ci impegneremo per far sì che queste cose non accadano mai più. L’infanzia non può passare in secondo piano solo perché i bambini non votano!”.