L’Ater di Latina tra finalità sociali e prospettive. Il bilancio di Fioravante

Marco Fioravante

“Un ente economico che eroga servizi sociali”. E’ racchiusa in queste poche parole la complessità dell’Azienda Territoriale per l’edilizia residenziale pubblica. A pronunciarle è stato l’ingegnere Marco Fioravante, nominato, a ottobre scorso, commissario dell’Ater di Latina.

Fioravante questa mattina, insieme al direttore Paolo Ciampi e al responsabile finanziario Massimiliano Novaga, ha tenuto la sua prima conferenza stampa nella sede del capoluogo pontino di via Curtatone per illustrare numeri, investimenti e prospettive di gestione conformate a una società in continuo mutamento.

Gli spazi sono grandi, accoglienti, e quasi disabitati: dal 2014 al 2018 il numero dei dipendenti è sceso da 54 unità a 38. Il patrimonio immobiliare dell’Ater di Latina conta 7.346 appartamenti e 138 locali. Ecco, il primo indicatore che ci viene fornito è dato dal rapporto patrimonio/dipendente: a Latina, in conseguenza della situazione di sottorganico, si è passati dalla gestione di 137 immobili a dipendente alla gestione di 165 immobili per dipendente. In quattro anni è aumentato il carico di lavoro che include i complessi iter di assegnazione, gestione dei canoni e delle morosità. “Qui da noi non esistono dipendenti ‘imboscati’, la mole di lavoro non lo consente. Sarebbero stanati subito dai colleghi”, ha affermato con tono scherzoso Fioravante.

L’Ater, al netto dei finanziamenti regionali per gli investimenti relativi alle nuove edificazioni, poggia la propria economia sui canoni.

La finalità sociale è palese. Basta leggere i numeri forniti oggi dal commissario Fioravante. L’Ater di Latina introita dai canoni (l’affitto medio mensile è di 57 euro; un terzo degli aventi diritto paga 7,5 euro) una media di 1.065 euro all’anno per un appartamento. Il ricavo annuo complessivo è di 7.856.000 euro. Un tesoretto che se ne va tutto per manutenzione, gestione corrente del personale e tasse. Già le tasse, perché è proprio questo uno dei punti deboli di questa straordinaria macchina sociale.

Fioravante, dopo aver annunciato che nel 2020 è prevista l’apertura di tre cantieri, a Latina per la realizzazione di 24 alloggi, a Cori per 16 e a Pontinia per altri 24, ha spiegato di voler cogliere, per le ristrutturazioni del patrimonio immobiliare dell’Ater, quelle opportunità di bonus fiscale derivanti da interventi di adeguamento antisismico e di efficientamento energetico.

Ma come, l’Ater ha bisogno di sgravi fiscali? “L’Ater è equiparata ad una società privata immobiliare – ha risposto il direttore Ciampi -, paghiamo all’anno un qualcosa come 400mila euro di Ires, paghiamo Irap e Imu”. E si affittano abitazioni per 57 euro al mese, rispondendo all’emergenza abitativa di utenti bisognosi. Va un po’ meglio sul fronte delle abitazioni concesse a canoni calmierati, per il cosiddetto housing sociale.

L’ingegnere Fioravante e il dottor Novaga hanno spiegato l’importanza del recupero degli immobili abusivamente occupati facilitato dal protocollo siglato con la Questura di Latina. Da quando è stato attivato c’è stato un doppio beneficio: il ritorno nella disponibilità dell’Ater degli immobili che, seppur bisognosi di interventi di manutenzione, possono essere agevolmente reimmessi nel circuito delle assegnazioni agli aventi diritto; l’effetto deterrente. “Da quando è stato attivato il protocollo – ha precisato il direttore Ciampi – non ci sono state nuove occupazioni abusive, molti appartamenti sono stati liberati con le forze dell’ordine, ma con il trascorrere del tempo c’è la tendenza a liberarli spontaneamente da parte degli occupatori abusivi”.

L’esigenza di una casa popolare, a Latina, assume attualmente la dimensione di 1.300 richieste. E il recupero degli immobili attraverso lo sgombero è un segnale importante. Per il resto occorre ingegnarsi.

Fioravante ha citato tra gli immobili Ater più “anziano” della provincia, una palazzina in via Leopardi a Terracina, per segnalare anche le difficoltà di interventi di manutenzione. “La demolizione e ricostruzione del patrimonio più datato – ha affermato Fioravante – sarebbe auspicabile per una serie di ragioni a cominciare dal consumo zero del suolo e dalla restituzione di appartamenti adeguati ai nuclei familiari di oggi, certamente meno numerosi di 50 anni fa”.

Tra i progetti in corso dell’Ater di Latina c’è la piantumazione di 1.000 alberi, nell’ambito del progetto Ossigeno della Regione Lazio. A Latina ne sono stati piantati già 30, “ma è necessaria – ha concluso Fioravante – la collaborazione dei condomini per la manutenzione delle piante, altrimenti andranno perse”.