“Questa non è cultura, è propaganda”. Sono queste le prime parole che si possono ascoltare dal video pubblicato sulle pagine social di Arcigay che, nella serata di ieri, è scesa in prima linea al Teatro D’Annunzio per protestare durante la presentazione del libro “L’ideologia gender esiste. Giù le mani dai nostri figli”.
“A Latina eravamo tantissimi – si legge in una nota pubblicata dalla stessa associazione – Non una testimonianza isolata, ma una presenza collettiva che ha occupato lo spazio pubblico. Quando fondi dello Stato e spazi comunali vengono usati per sostenere narrazioni che colpiscono una parte della cittadinanza, l’amministrazione comunale è chiamata a rispondere politicamente”.
“Durante l’azione abbiamo percepito un clima da evento di parte, più simile a un comizio che a una presentazione editoriale. Un’operazione politica mascherata da cultura. Per questo abbiamo promosso una protesta pubblica contro una narrazione che diffonde paura, stigma e disinformazione verso le persone LGBTQIA+”.
“Siamo uscite – concludono – perché il Teatro Comunale è uno spazio di cultura, non di propaganda. È di tutti. Non di una parte. Continueremo a esserci, a vigilare, a intervenire. Perché la nostra vita non è un’opinione”.
Le modalità della protesta hanno indispettito la giornalista Hoara Borselli, presentatrice dell’evento che, sia sul momento che sulle proprie pagine social, ha poi detto: “Ho chiesto loro se volessero intervenire per poter dialogare e capire il motivo del loro dissenso, ma non cercavano dialogo, solo urla, grida e offese. Dispiace che persone che avrebbero voluto assistere alla presentazione non sono potuto entrare in teatro per paura delle proteste annunciate da giorni”.









