Latina, Art Bonus per salvare la memoria storica e le statue della città di fondazione. Cultura e agevolazione fiscale

Il giardino di Palazzo M e nel riquadro una delle statue "malate"

L’agevolazione fiscale che sostiene e promuove le donazioni in denaro destinate alla cultura e allo spettacolo, il cosiddetto Art Bonus, arriva all’attenzione dell’amministrazione comunale di Latina attraverso la porta della commissione Cultura presieduta dal consigliere Fabio D’Achille.

Fabio D’Achille

L’argomento è stato inserito all’ordine del giorno della seduta di domani (16 settembre) che, non a caso, avrà inizio presso il giardino di Palazzo M per poi spostarsi presso il palazzo della Cultura. L’appuntamento è alle 11. Oltre all’Art Bonus, la commissione affronterà anche lo spostamento del calco/impronta del dinosauro da Rio Martino al Procoio; l’evento per fine anno dello scavo di Satricum; il sostegno al Festival Internazionale del Circo. Seguiranno comunicazioni dell’assessore Antonella Di Muro sullo stato delle scuole e comunicazioni del dirigente Le Donne sui lavori al teatro.

Matteo Coluzzi
Matteo Coluzzi

Matteo Coluzzi, lista Forte, componente della commissione Cultura, interviene alla vigilia della discussione sull’Art Bonus per sollecitare un’opera di sensibilizzazione e promozione culturale “di cui le istituzioni cittadine devono farsi carico per garantire la buona riuscita dei progetti attivati nel territorio, e in cui il Comune deve guadagnare il suo naturale ruolo di protagonista”.

Attraverso l’Art Bonus, spiega Coluzzi, la persona, fisica o giuridica, che effettua delle erogazioni in denaro per il sostegno della cultura può recuperare grazie a questo provvedimento il 65% dei fondi donati attraverso agevolazioni fiscali. Ma affinché tale azione sia resa concreta – aggiunge Coluzzi – “c’è senza dubbio la necessità di attivare un programma amministrativo gestito dall’ente che allo stesso tempo può coinvolgere attraverso un processo partecipativo la cittadinanza”.

“Con i ragazzi delle associazioni ‘Imago Urbis’ e ‘Latina Oltre’ – afferma Coluzzi – abbiamo più volte ribadito a gran voce la necessità di valorizzare il patrimonio artistico della città di fondazione; il nostro slogan è stato ‘Ripartire dalla bellezza’, e in quest’ottica l’Art Bonus è un’opportunità che Latina non può permettersi di perdere. Nel resto d’Italia l’introduzione di questa misura agevolativa ha prodotto ottimi risultati, con milioni di euro donati in favore di iniziative culturali, molte delle quali indirizzate al restauro di opere d’arte o edifici storici”.

Coluzzi cita le statue di Palazzo M, dello scultore Ulderico Conti: “Negli anni se ne è parlato spesso senza però mai arrivare ad una soluzione nonostante le segnalazioni di cittadini e stakeholders. Tali opere presentano il cosiddetto ‘cancro del marmo’, ovvero la polverizzazione lenta e costante per cause chimiche (come lo smog e altri fattori di inquinamento ambientale). Il costo di restauro dovrebbe aggirarsi intorno ai 60.000 euro circa (calcolando la popolazione di Latina stiamo parlando di neanche 0,50 euro pro capite)”. Il consigliere di opposizione fa altri esempi di beni culturali da salvare: le statue di Egisto Caldana, situate in Piazza del Quadrato, “appartenenti a degli edifici ex Onc ora in mano ai privati anch’esse testimonianza dell’origine e dell’evoluzione del nucleo urbano di Fondazione”. Sotto di esse ormai da mesi – afferma Coluzzi – sono posizionate delle transenne, come ad indicare il crollo imminente.

Ecco, alla luce di tutto ciò, il giovane consigliere si chiede se l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta sia intenzionata ad intervenire, ad aprire un dialogo con il privato, a trovare rimedio. “Il tema stesso di queste opere è emblematico – dice Coluzzi -: l’allegoria della redenzione e dell’epopea della Bonifica Integrale, del sacrificio degli uomini e delle donne che con fatica e dignità hanno dato vita alla città che quotidianamente viviamo. Per tali ragioni non possiamo permettere che questa eredità venga persa, alienata o ancor peggio dimenticata. E’ dovere dell’amministrazione tutta preservare la memoria delle nostre radici, la memoria di ciò che eravamo per guardare a ciò che saremo. E per far questo c’è bisogno di un impegno collettivo, pubblico e privato, l’impegno di chi ama questa città ed apprezza la sua bellezza. Solo in questo modo – conclude – le nostre statue, i nostri edifici ed i nostri poli turistici e monumentali potranno tornare a godere della dignità che meritano dopo essere stati dimenticati per troppo tempo. Dalle ceneri della ‘damnatio memoriae’, ripartire da una memoria nuova. Che guarda al bello e che parte dalla comunità”.