“Sono vestito di chiaro perché oggi voglio fare chiarezza su qualcosa di torbido. Sento il bisogno di parlare con i cittadini di Latina perché sento di rappresentarli tutti. Ma concedetemi una considerazione personale: ho subito una violenza che entra nella sfera della dignità delle persone; si tratta di una violenza mossa da una notizia non ufficiale da parte di un organo di stampa”. Ha esordito così questa sera il sindaco Damiano Coletta all’incontro pubblico organizzato per “chiarire” la vicenda della variante Q3, anzi sul piano Q3 per usare il termine indicato nella nota di “convocazione” diffusa in tarda mattinata per l’evento al foyer del teatro D’Annunzio fissato alle 17.30. Un incontro pubblico, appunto, al quale erano presenti gli stati generali di Latina Bene Comune, dai consiglieri, agli assessori, dai “dirigenti” ai sostenitori fino a riempire la sala in cui hanno trovato spazio anche qualche decina di persone senza la casacca di Lbc.
“La mia giunta è fatta di persone perbene: non hanno bisogno di questo ruolo per avere un’affermazione in quanto l’hanno già ottenuta con il loro lavoro, me compreso. Poi si possono anche commettere degli errori, ma l’importante è che al mattino si facciano i conti con lo specchio. E io vi assicuro che mai come in questo periodo me li sono fatti e posso dire che ho, abbiamo, la coscienza a posto”.
Un monologo costruito attorno alla premessa di non entrare nel merito della deliberazione approvata e che ha suscitato tanto clamore. Del resto Coletta lo aveva già detto in precedenti comunicazioni: si sono riunite due commissioni consiliari e gli uffici e l’amministrazione hanno già risposto puntualmente a tutte le criticità emerse. E poi c’è il fatto che la delibera in questione è sotto inchiesta e forse è meglio non parlarne nei dettagli. Il sindaco non ha detto esattamente questo, ma lo ha lasciato intendere – almeno è così sembrato – nel momento in cui ha affermato che ad oggi non si conoscono i risvolti dell’indagine, perché a lui non è pervenuto nulla (forse si aspettava un avviso di garanzia) e che “non è ufficiale, non è certa, neanche la smentita odierna di Latina Editoriale Oggi”. Il sindaco si riferiva al fatto che oggi il quotidiano di corso della Repubblica ha scritto, contrariamente a quanto affermato il 30 gennaio scorso, che “sindaco e giunta non sono indagati” e che tra gli assessori sarebbe indagato soltanto quello al ramo, Francesco Castaldo, il dirigente all’urbanistica, l’imprenditore che ha chiesto il permesso a costruire un centro commerciale a ridosso dell’hotel Garden e il suo progettista. Coletta mantiene il “riserbo” sui dettagli dell’atto al centro di un’inchiesta della Procura e la butta in confusione: non era certa la notizia vecchia (tutti indagati) e neanche quella nuova (indagati solo in quattro). Ad ogni buon conto riferisce di aver riesaminato la delibera, passata sotto la lente anche alla luce del piano anticorruzione e di poter affermare che trattasi di un atto legittimo per il quale riconfermare piena fiducia all’assessore e al dirigente all’urbanistica.
Ma torniamo alle parole esatte del sindaco: “La violenza che ho subito (con la vecchia notizia, tutti indagati, ndr) l’ha subita l’intera comunità, perché c’è stato un tentativo di destabilizzare uno stato democratico… con una notizia non vera. E allora, è questa la politica? Non ci troviamo di fronte ad un attacco alla democrazia. Questa città ha subito un tentativo di destabilizzazione”. “Il settore dell’urbanistica è molto delicato – ha continuato Coletta -; siamo stati criticati perché abbiamo avuto una fase di grande difficoltà e ci hanno accusato di immobilismo. Non era semplice ripartire senza mettere delle regole a garanzia di tutti. E noi lo abbiamo fatto. E il vero cambiamento che si è ottenuto è che oggi l’urbanistica è accessibile a tutti… E questo è qualcosa che dà fastidio, a chi ora sta fuori e fa fatica ad entrare, non riesce. E allora ecco che la malapolitica usa la destabilizzazione”.
Il lungo monologo del primo cittadino ha affrontato anche altri temi dell’amministrazione, rivendicando quel cambiamento che a suo dire dà fastidio, come la scelta di togliere ai privati l’affaire dei rifiuti bloccando la gara europea in corso per affidare il servizio di igiene urbana all’azienda speciale Abc, “che ora non funziona come dovrebbe ma che tutti i cittadini dovrebbero sostenerla, come si sostiene la squadra del cuore, perché bene comune”. Quel cambiamento raggiunto con il nuovo affidamento del servizio di trasporto pubblico locale dopo 14 proroghe al vecchio gestore e l’impostazione data agli affidamenti nel campo dei servizi sociali. Insomma per Coletta la sua sarebbe un’amministrazione da invidiare perché rimette al centro le pari opportunità, il bene comune, e all’angolo le vecchie speculazioni ad appannaggio di pochi.
Si ritaglia la conclusione sull’accoglienza, “un punto di forza di Lbc” che ripudia il decreto Sicurezza che ha ridimensionato lo Sprar “con un costo sociale enorme”. “In controtendenza con il ‘prima gli italiani’, stiamo perdendo posti di lavoro degli italiani – ha detto Coletta -. Sabato prossimo incontrerò le sindache di Madrid e Barcellona perché Latina è un modello in termini di accoglienza”.
Coletta ha ringraziato quanti in questi giorni gli hanno espresso solidarietà e ha rivendicato la fragilità umana nel sopportare la violenza subita. “Ho parlato con molti sindaci e mi hanno detto di lasciare stare, che è successo anche a loro. Ma io non ci sto, contro la violenza, anche verbale, il non rispetto non potrò mai abituarmi”.
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Applausi e saluti a fine intervento. Ne approfittiamo per avere un chiarimento mentre la sala inizia a svuotarsi. Sindaco, ma chi è che vorrebbe destabilizzare la sua amministrazione per la vicenda della variante Q3? Il sindaco ci risponde, azzardando un’ipotesi del tutto personale e forse anche eccessivamente fantasiosa e proprio per questo ci chiede di non scriverla. “E’ solo una mia ipotesi, non voglio fare come Panigutti (direttore di Latina Editoriale Oggi, ndr)”, commenta con il sorriso. Sindaco, lei ha affermato che la sua urbanistica “è qualcosa che dà fastidio, a chi ora sta fuori e fa fatica ad entrare, non riesce”. Ci risulta, invece, che chi ora dovrebbe stare “politicamente” fuori sta invece dentro, almeno per quanto riguarda la variante Q3… “Ecco, diciamo che la competenza sul ‘chi sta dietro le quinte’ – risponde Coletta – non è dell’urbanistica ma piuttosto del Suap, a cui è stata presentata la richiesta di permesso a costruire e che al momento dell’eventuale rilascio dovrà effettuare tutti gli accertamenti del caso”. Al sindaco avremmo voluto fare qualche altra domanda, ma purtroppo l’assessore Roberto Lessio, scusandosi, ce lo ha sottratto per presentargli l’architetta “indagata”. Ha detto proprio così: “Ecco sindaco, le volevo presentare l’altra architetta indagata per questa vicenda”. Coletta, sorpreso, ha fatto buon viso stringendole la mano.