Latina, il Comune spende oltre sette milioni l’anno per le bollette di acqua, luce, gas e telefono

L'assessore al Bilancio Giulio Capirci

Acqua, luce, gas e telefono: il Comune di Latina spende 7 milioni e 390 mila euro all’anno. Lo ha detto, questa mattina in Consiglio comunale, l’assessore Giulio Capirci, con delega alla programmazione finanziaria, nell’ambito del suo lungo intervento sul Dup (Documento unico di programmazione) all’esame dell’assise per l’approvazione. L’assessore al “risparmio” ha elencato una serie di criticità che emergono nel reperire risorse da rinvestire sulla città. E’ il caso delle bollette per le quali “se si vuole risparmiare occorre spendere”. E’ la dura legge degli investimenti, il cane che si morde la coda. Un circuito che va spezzato. Capirci ha fatto l’esempio nella possibilità di rivedere gli impianti di illuminazione pubblica utilizzando la tecnologia del led che certo comporta costi ma anche risparmi. “Vogliamo partire dal centro? Dai borghi? Si deve iniziare”. “Il Comune di Latina ha 44 linee telefoniche, forse me ne è sfuggita anche qualcuna perché non è facile individuarle dai dati di bilancio, bilancio che va semplificato nell’ottica della trasparenza – ha detto l’assessore. Per l’uso del telefono si spende 685mila euro l’anno. E’ meglio utilizzare i centralini e ridurre le linee telefoniche? In questo caso occorre tenere a mente che il centralino necessita di manutenzione e di un operatore fisso. Ecco qual è la difficoltà nel comprimere la spesa all’interno del Comune. Ma qualcosa si può fare e si deve fare”. L’assessore Capirci dà i numeri delle spese delle utenze. Energia elettrica: 4 milioni e 750mila euro all’anno. “Paghiamo anche la luce sulle strade provinciali”, ha commentato. “Per l’acqua spendiamo 905mila euro – ha detto l’assessore -, c’è troppa dispersione negli impianti. Per le spese di riscaldamento degli uffici comunali, degli edifici comunali comprese le scuole, l’ente spende annualmente circa un milione e 50mila euro”. Dunque, la necessità per l’assessore di iniziare a modernizzare il “sistema”.