Latina, D’Achille su Tetro: lo ringrazio, ma non comprendo la sua delusione

L'interno del museo Cambellotti di Latina e nel riquadro l'architetto Francesco Tetro

“Grazie Tetro, ma non comprendo la tua delusione”. Dopo una settimana di polemiche Fabio D’Achille, presidente della commissione Cultura del Comune di Latina, interviene sul mancato rinnovo del contratto di direttore scientifico dei musei cittadini all’architetto Francesco Tetro.

Fabio D’Achille

Lo fa ricordando il suo amore per l’arte e per il contributo volto alla valorizzazione del patrimonio culturale della città, svolto con spirito di sacrificio dal momento che la sua prestazione è stata gratuita: “Credo sia giusto riconoscergli ogni minuto dedicato alla città, ogni sforzo fatto per aprire i musei, ogni lavoro svolto per l’amore dell’arte di Cambellotti e della sua epoca. E sono certo che questa amministrazione non può rimproverarsi davvero nulla sulla valorizzazione delle sue competenze e delle sue capacità. Antonella Di Muro (ex assessore alla Cultura, ndr) l’ha accolto e sostenuto in ogni sua iniziativa, tanto da voler rinnovare il rapporto con lui attraverso lo strumento della consulenza, perché la legge limita l’incarico di direttore scientifico, per i pensionati, ad un solo anno”.

“E stessa cosa – aggiunge – sono certo sarebbe valsa per Silvio Di Francia (assessore da un anno alla Cultura, subentrato a Di Muro, ndr) se non fosse per il Mibac (Ministero dei Beni Culturali, ndr), che invita, in base alla legge vigente, i Musei rientranti sotto la sua sfera ad avere un direttore scientifico nominato da regolare bando”.
D’Achille, nella sua ricostruzione, dimentica tuttavia che anche all’epoca dell’assessore Di Muro fu sollevata la criticità della tipologia di incarichi riservati al direttore Tetro. Solo per citare un esempio ricordiamo un’interrogazione del consigliere Matteo Coluzzi, portata in question time il 23 marzo 2017, e un suo successivo intervento del 24 maggio 2018.
D’Achille dice di conoscere ma di non comprendere fino in fondo la delusione dell’architetto Tetro. “Abbiamo condiviso insieme una campagna elettorale fondamentale – afferma il presidente della commissione Cultura -, in cui ha dato il suo contributo più importante facendo una chiara scelta di parte con la sua candidatura e perdendo così lo status di ‘tecnico’. E abbiamo condiviso, confrontandoci senza ipocrisie, anche questi tre anni di amministrazione. Nel mio ruolo di presidente della Commissione Cultura gli ho più volte proposto di collaborare anche quando informalmente, nel nostro ultimo incontro e per la prima volta dall’inizio del mandato, si era lamentato per la questione dell’incarico in scadenza”.
“Dura lex sed lex, è l’adagio latino che vale in questo caso. E mi auguro – conclude D’Achille – che l’architetto Tetro voglia mettere la sua esperienza e la sua capacità a disposizione del prossimo direttore scientifico del Museo Cambellotti affinché non venga dispersa la sua esperienza”.