Latina, Daga dirigente urbanistica ma a Vagnozzi interventi complessi

L'architetto Paolo Ferraro e l'ngegnere Angelica Vagnozzi

L’urbanistica del Comune di Latina, dal primo luglio scorso, ha un nuovo dirigente: l’architetto Eleonora Daga, ma sarà l’ingegnere Angelica Vagnozzi ad occuparsi di interventi complessi.

La decisione è del sindaco Damiano Coletta che, con decreto numero 39 recante la data di ieri, 5 luglio, conferma uno degli spacchettamenti del servizio Governo del territorio operati con il ritorno ad Aprilia dell’architetto Paolo Ferraro (leggi qui).

L’architetto Daga, funzionario “promosso” dirigente con contratto ex articolo 110, comma 1, sostituirà all’abbisogna l’architetto Giuseppe Bondì, dirigente del servizio Ambiente, e viceversa. E’ scritto nel decreto 33/2019 di conferimento incarico, conformemente a quanto previsto in altre disposizioni per l’introduzione del principio delle sostituzioni a carattere di reciprocità. Vale a dire che se un dirigente va in ferie o si ammala, è già prestabilito chi sarà a sostituirlo.

Ieri il sindaco ha confermato, con il decreto 39, l’incarico conferito a Vagnozzi (attuale dirigente del servizio Lavori pubblici e ad interim del servizio Innovazione) con precedente decreto 21, del 4 aprile 2019, l’attribuzione di procedimenti amministrativi “Interventi urbani complessi” (Contratti di Quartiere II) afferenti al servizio Governo del territorio diretto da Daga. Ai fini della gestione di tali procedimenti, la dirigente Vagnozzi si
avvarrà del personale assegnato agli uffici del Servizio “Politiche di Gestione e Assetto del Territorio”.

La motivazione dell’incarico a Vagnozzi per i contratti di quartiere è scritta nel decreto 39, dove si legge che “la dirigente sta svolgendo funzioni, attività e adempimenti inerenti agli stessi e che la materia oggetto dei procedimenti inerenti ai ‘Contratti di Quartiere’ è maggiormente attinente e omogenea alle linee funzionali di competenza del servizio ‘Lavori pubblici e progettazione”.

E in effetti occorre competenza specifica anche per stabilire se, come ha scritto il sindaco nel suo decreto, i contratti di quartiere stanno meglio all’interno dei Lavori pubblici o dell’urbanistica e ci guardiamo bene dal sindacare su ciò. Quello che non si comprende è come mai, visto che in tre anni la macrostruttura e le microstrutture dell’ente, sono state modificate così tante volte da “rintronare” tutto il personale, i contratti di quartiere non sono stati collocati al posto che il primo cittadino ha ritenuto, con il suo ultimo atto, più attinente e omogeneo. Ancora una volta due dirigenti per un servizio.