Latina, Forte: no alla demolizione di Globo, usiamo l’immobile come incubatore di start up

L'immobile che doveva ospitare il centro commerciale Globo e nel riquadro Enrico Forte

Dal 29 novembre scorso sono state attivate le procedure per l’acquisizione al patrimonio del Comune di Latina dell’immobile, di proprietà della Cosmo, realizzate lungo la Pontina e oggetto di un’inchiesta per lottizzazione abusiva. Con provvedimento di Giovanni Della Penna, dirigente comunale del Servizio politiche di gestione e Assetto del Territorio, che oltre ad ordinare la sospensione delle opere per la realizzazione del centro commerciale Globo e contestuale avvio dell’iter per acquisizione al patrimonio dell’ente, veniva disposta anche la successiva demolizione dell’immobile, frutto di una permesso a costruire del 2009 e di una variante in corso d’opera del 2013 ritenuti illegittimi. In queste settimane in tanti hanno apprezzato il provvedimento che di fatto sanziona, più di ogni sentenza per responsabilità penale, uno dei tanti – forse troppi – interventi di edilizia malata del capoluogo pontino. Tuttavia in molti hanno ritenuto che, una volta acquisito l’immobile – struttura e terreno circostante – al patrimonio del Comune lo stesso possa essere utilizzato per finalità pubbliche anziché destinarlo alla demolizione. Un’ipotesi che trova corrispondenza in un intervento odierno di Enrico Forte, consigliere comunale e regionale del Partito democratico.

“Trasformiamo un brutto capitolo in una opportunità che sappia guardare al futuro – ha affermato Forte – . Facciamo del centro commerciale sequestrato un incubatore per nuove imprese utile a Latina ed all’intera provincia. L’idea nasce dalla paventata demolizione della struttura ‘Globo’ sulla Pontina, e consiste nella realizzazione di una factory, con caratteristiche di acceleratore di imprese, per ospitare giovani start up innovative e dar loro servizi di incubazione e accelerazione di impresa”. “I potenziali partner dell’iniziativa, oltre a Comune e Regione, potrebbero essere le università, i centri di ricerca e quelle istituzioni finanziarie vocate agli investimenti in venture capital. Le direttrici prioritarie, in linea con la vocazione territoriale della nostra provincia,  sulle quali si muoverà l’iniziativa possono essere: chimico farmaceutico-turismo-scienza della vita, agroalimentare. Ad oggi – sono sempre le parole di Forte –  il nostro territorio, inteso soprattutto come classe dirigente, non è riuscito a mettere in campo un progetto strategico e condiviso di sviluppo sostenibile provocando un forte rallentamento dei processi di sviluppo locale, e non ha permesso la nascita di una sana e virtuosa economia di rete. Inoltre la mancanza di una visione strategica ha rallentato, se non bloccato, lo sviluppo delle eccellenze locali, la nascita di nuove start up e l’affermazione di giovani talenti. Un ruolo importante – ha proposto Forte – dovranno averlo i poli industriali (farmaceutico in primis ) presenti sul nostro territorio in quanto potenziali fruitori sia dei  servizi che le start up potranno fornire sia dei talenti che potrebbero utilizzare in azienda. In pratica uno degli obiettivi è quello di creare un ecosistema favorevole all’interazione, necessario per legare al nostro territorio le aziende esistenti scongiurando il rischio di trasferimento delle produzioni, come purtroppo accade. Tutta l’operazione potrà essere sostenuta attingendo a fondi regionali dedicati e, soprattutto, partendo da una forte intesa con la Regione Lazio basata su un programma dettagliato, stringente, con individuazione delle singole responsabilità, con individuazione degli obiettivi e delle ricadute sul territorio”.