Latina, il centrodestra e le voci romane: c’è l’accordo, anzi no

Claudio Fazzone

Le voci provenienti da Roma sono insistenti, e girano da giorni. Berlusconi in persona farebbe pressioni per raggiungere un accordo con Giorgia Meloni e scegliere un candidato esterno per riunire un’altra volta il centrodestra di Latina, dopo il tira e molla sulle primarie che ha visto Forza Italia (e il suo candidato Alessandro Calvi) tirarsi indietro dopo un primo accordo con Ncd (Enrico Tiero, ora Cuori Italiani) e Fratelli d’Italia (Nicola Calandrini). Di più. Nelle ultime ore, sempre da Roma, si farebbe riferimento a una soluzione individuata, seppure non ancora matura per essere comunicata.

A Latina però di questi rumori non arriva nulla, se non qualche timida eco. Anzi, sia da una parte che dall’altra smentiscono categoricamente l’ipotesi di un accordo super partes. A partire da Claudio Fazzone, che ribadisce virgola più, virgola meno, i concetti espressi da una settimana a questa parte: la pregiudiziale sulle regole per l’organizzazione delle primarie, l’incomprensibile ostinazione dei due (ex) alleati nel volersi sottrarre a una prova di trasparenza e, soprattutto, la piena autonomia nelle scelta da parte del segretario provinciale sulle candidature.

Perché il punto adesso è questo: o hanno ragione le voci romane, e allora a ore verrà comunicato il nome del prescelto, oppure Forza Italia si deve scegliere un candidato sindaco. “Ma per me il candidato è proprio Calvi – sostiene il senatore, coordinatore regionale del partito -. Il caso Latina non mi compete. E’ stata tante volte chiesta l’autodeterminazione e adesso che facciamo, imponiamo scelte dall’alto? Calvi per me è un’ottima soluzione ma poi deve decidere lui se candidarsi oppure fare altri tipi di scelta”. Tipo? Quella di allargarsi ad altre realtà. “Ma sì, qui si tratta di fare un discorso per il bene della città e noi abbiamo dimostrato di volerlo fare. Gli altri si sottraggono alle primarie trasparenti, senza intromissioni da parte di chi ha già votato per il Pd, e noi andremo per la nostra strada. Anche con un candidato esterno, certo, ma eventualmente lo deciderà sempre il segretario provinciale”.

 

FRATELLI D’ITALIA Altra sponda, quella di Fratelli d’Italia. Calandrini giura di non aver sentito nessuno, da Roma. “E qui, sia chiaro, non mi devono essere comunicate decisioni, perché il progetto viene concordato, è stato concordato”. Ha sentito la Meloni, nelle ultime ore? Sicuro che non stiano maturando altre decisioni? “Ma no, l’ho sentita l’altra sera e non ne abbiamo proprio parlato. Stiamo andando avanti con questo progetto di primarie, con centinaia di volontari. Stiamo anche spendendo dei soldi per farle. La verità è che quelli di Forza Italia è normale che cerchino nuove soluzioni, che provino a riaprire confronti,  ma noi siamo un partito serio. Il caso Latina non è all’ordine del giorno dei tavoli nazionale e regionale”. Sicuro sicuro, allora. “Certo in politica tutto può accedere. E io non mi sorprenderei di niente”.