Il Comune di Latina ha deciso di internalizzare il servizio di sosta a pagamento, ponendo fine agli appalti esterni. La scelta emerge da una determina del settore Mobilità e Trasporti, che prevede una proroga di due mesi all’attuale gestore, in attesa della riorganizzazione del servizio. L’atto firmato dall’assessore Gianluca Di Cocco sottolinea che l’amministrazione ha maturato “il convincimento di internalizzare l’attività”, sfruttando le strumentazioni già in dotazione all’ente e destinandole alla gestione diretta del servizio.
Per rendere operativa questa decisione, sarà necessaria una relazione dettagliata da sottoporre al Consiglio comunale, che dovrà valutare la fattibilità amministrativa, gestionale ed economica dell’operazione. Tra gli aspetti da considerare rientrano il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), la mappatura delle aree di sosta, l’analisi dei costi e dei ricavi, e la progettazione della struttura destinata alla gestione del servizio. Saranno necessari anche investimenti per il personale, l’acquisto e la manutenzione dei parcometri, l’organizzazione del sistema di controllo e la gestione degli incassi.
LBC attacca: “Una proroga mascherata e la strada verso la multiservizi”
La decisione dell’amministrazione comunale non è passata inosservata, scatenando le critiche di Latina Bene Comune. Il capogruppo Dario Bellini ha attaccato duramente il metodo con cui è stata presa la decisione, sottolineando come si sia proceduto “sulla base di una semplice nota dell’assessore al dirigente, senza un atto collegiale della giunta o del Consiglio”. Secondo Bellini, la proroga di due mesi all’attuale gestore sarebbe solo un espediente per evitare una gara d’appalto e garantire un affidamento diretto.
LBC solleva inoltre il sospetto che questa scelta sia un primo passo verso la creazione di una società multiservizi, destinata a gestire anche altri servizi pubblici, come il verde urbano: “Ancora una volta emergono tutte le contraddizioni di questa amministrazione – ha dichiarato Bellini – che tenta di esautorare il Consiglio comunale dalle decisioni fondamentali per la città”.
Il nodo ora è capire se l’amministrazione riuscirà a rendere operativa la nuova gestione in tempi brevi o se si aprirà la strada a nuove proroghe, come avvenuto in passato con il trasporto pubblico locale.









