Latina, un impero illecito da 10 milioni di euro: confiscato il patrimonio del commercialista Proietti

A partire dal 2000 è finito più volte nella rete degli investigatori con l’accusa di bancarotta fraudolenta e frodi fiscali, in veste di amministratore di diritto o attraverso l’uso di prestanome, aveva sottratto al fisco diversi milioni di euro. Proprio in queste ore la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Latina sta eseguendo un provvedimento di confisca di beni mobili ed immobili per un valore stimato di circa 10 milioni di euro nei confronti di Claudio Proietti, sessantaseienne commercialista di Latina. Tra i beni confiscati figurano 53 immobili (fabbricati e terreni) situati tra Roma, Vicenza, Venezia, Argelato (Bo), Barisciano (AQ), Mirabello (FE), Sant’Agostino (FE), Latina, Sabaudia, Cisterna di Latina, Norma, Sermoneta, Trevi nel Lazio (FR) tra i quali si segnala un villino di prestigio a Vicenza del valore di circa 1 milione di euro. Oltre agli immobili sono state confiscate 6 auto, l’intero capitale sociale di due società di capitali esercenti l’attività di costruzione di edifici e di compravendita immobiliare, conti correnti detenuti presso diversi istituti di credito e tutti riconducibili al Proietti per un valore complessivo stimato in circa 10 milioni di euro. La misura di prevenzione, emessa dalla Sezione Penale del Tribunale di Latina, fa seguito al sequestro disposto a suo tempo dal medesimo Tribunale e scaturisce dagli accertamenti analitici di polizia tributaria e giudiziaria coordinati dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina – Dott.ssa Luigia Spinelli. Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria hanno accertato che Proietti, da anni operante a Latina, è risultato coinvolto a partire dagli anni 2000 in almeno n.12 procedimenti penali in qualità di amministratore di diritto o di fatto (tramite dei prestanome) di decine di società ed indagato per frodi fiscali e per reati di bancarotta fraudolenta sottraendo al fisco diversi milioni di euro. Grazie agli ingenti proventi derivanti dall’evasione fiscale, il professionista acquistava numerosi beni immobili situati su tutto il territorio nazionale intestati a società e terze persone (familiari e prestanome) per preservarli da eventuali provvedimenti ablatori dell’autorità giudiziaria. Un patrimonio di entità sproporzionata rispetto ai modesti redditi dichiarati al Fisco che Proietti non è riuscito a giustificare e che pertanto il Tribunale di Latina, valutata la pericolosità del proposto, accertata la disponibilità di beni per un valore incoerente con i redditi dichiarati, ha confiscato, confermando il provvedimento di sequestro.