Un brutto episodio di razzismo scuote Latina. A denunciarlo è stato un rider di origine bengalese, residente nel capoluogo pontino, che ha affidato ai social, più precisamente ad un gruppo Facebook cittadino, tutta la sua testimonianza, la sua rabbia e la sua frustrazione, per raccontare quanto accaduto durante una consegna in città nei giorni scorsi.
Secondo quanto raccontato del giovane, tutto è iniziato quando un altro rider, presumibilmente italiano e di circa 50 anni, ha rischiato di investirlo mentre si trovava in bicicletta. Dopo avergli chiesto di fare attenzione, il collega gli avrebbe risposto con una frase agghiacciante: “Dovresti ringraziarmi che non ti ho investito”. Da lì, la situazione è degenerata in un escalation di insulti, di stampo razzista.
“L’uomo mi ha chiesto se fossi bengalese, poi ha iniziato a offendermi, dicendo che siamo milioni qua, che siamo ovunque. Mi trattava come un animale”, ha spiegato il rider. Nonostante la tensione, ha scelto di respirare, mantenere la calma e di non reagire. “Anche mentre si allontanava continuava a provocarmi. Ho preferito non rispondere per evitare problemi”, ha scritto nel suo post.
Parole dure e cariche di amarezza quelle che seguono nella parte finale del suo messaggio: “Ognuno ha la sua storia. Non tutti scappano dal proprio Paese per soldi. Noi bengalesi lavoriamo, spesso nei ristoranti, nei campi, in lavori duri e sottopagati, ma viviamo onestamente, senza rubare né chiedere l’elemosina”.
Infine, la domanda che resta sospesa, come un grido soffocato: “Perché tanto odio nei nostri confronti?”. E poi, l’invito a mettersi nei panni degli altri: “Se foste costretti a fuggire dalla vostra terra e vi trattassero così solo perché siete stranieri, come vi sentireste?”.
Un episodio che riporta al centro del dibattito la necessità di combattere ogni forma di intolleranza e di rafforzare una cultura del rispetto e della convivenza.