Latina, la “Casa dei papà” cambia destinazione. Il “no” di Coluzzi

La “Casa dei Papà”, di via Scipione l’Africano a Latina, rischia di perdere la sua finalità. La giunta del sindaco Damiano Coletta, nei giorni scorsi, ha deliberato l’utilizzo dell’immobile a situazioni di emergenza abitativa di nuclei con presenza di almeno un minore, che dovranno essere verificate e attestate dall’Ufficio addetto a tale funzione.

La “soluzione” contenuta nella delibera 299 del 24 ottobre scorso, su indirizzo dell’assessora al Welfare Patrizia Ciccarelli, nasce da alcune circostanze. La principale riguarda il fatto che a seguito di bando per l’assegnazione – è spiegato nell’atto – sono pervenute alcune istanze di ammissione al beneficio e che alcuni soggetti sono stati ammessi a fruirne soltanto per alcuni periodi. “Dalla esperienza maturata sino ad ora – si legge nel deliberato – si è preso atto che non sono molte le domande che pervengono rispetto a tale avviso e che molti partecipanti non hanno i requisiti previsti dallo stesso per cui tali immobili risultano spesso non utilizzati”.

Dunque, l’altra circostanza, ovvero che nel mentre gli alloggi “Casa del Papà” risultano utilizzati, il Comune ha difficoltà a reperire immobili per l’accoglienza di nuclei in emergenza abitativa che necessitano risposte tempestive. Inoltre, si legge sempre in delibera “non è opportuno tenere tali immobili liberi in quanto potrebbero essere oggetto di occupazione e/o di furti vari (come si è già più volte verificato)… pertanto, occorre conciliare le vacatio del progetto rispetto alle emergenze abitative, al fine di perseguire
l’efficienza e l’efficacia dell’agire amministrativo”.

La soluzione non piace al consigliere di opposizione Matteo Coluzzi, convinto che se la “Casa dei Papà” finora non è stata utilizzata appieno è perché il bando pubblicato è troppo stringente e che, nonostante il bisogno di padri in difficoltà, l’accesso a questo servizio è stato reso impossibile. Un nodo già affrontato nella commissione Welfare del 30 novembre 2018, e successivamente criticato dall’ingegnere Massimo De Simone, attivo su più fronti nella vita politica e amministrativa del capoluogo, chiedendo espressamente la modifica del bando nei punti ritenuti non congrui.

A seguito dell’ultima deliberazione della giunta municipale che sembra voler sancire il fallimento del progetto “Casa dei Papà”, avviato nel 2012, il consigliere Coluzzi ha chiesto che fossero ridiscussi i criteri dell’avviso pubblico “in quanto il problema dei papà separati è un dramma dei nostri tempi”. “Non è ammissibile dire che non ci sono papà che necessitano di quelle case, come afferma Lbc”, ha commentato informando di aver chiesto che la questione torni all’ordine del giorno della prossima commissione Welfare.