Sarà sottoposta all’attenzione del Consiglio comunale di Latina, in programma per domani, 1 marzo 2018, con inizio alle 9.30, la mozione presentata da alcuni consiglieri di maggioranza, capitanati dal capogruppo Dario Bellini, per il ristoro dei cittadini che abitano nelle vicinanze delle discariche regionali. Si tratta degli invasi di Borgo Montello, dove per decenni sono stati conferiti i rifiuti del capoluogo pontino e dei comuni della provincia di Latina e oltre, al centro di una dettagliata relazione approvata il 20 dicembre scorso dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e all’ambiente, confermante tutte le denunce prodotte dai cittadini residenti, dai comitati e dalle associazioni ambientaliste nell’arco degli ultimi 30 anni.
Con la mozione i sottoscrittori, oltre a Bellini i consiglieri Luisa Mobili, Emanuele Di Russo e Marina Aramini di Latina Bene Comune, chiedono all’assise di impegnare il sindaco e la giunta ad adottare ogni tipo di iniziativa utile al fine di convenire con la Regione Lazio una forma di ristoro verso le popolazioni interessate dalle servitù collegate allo smaltimento dei rifiuti, con un meccanismo compensativo direttamente proporzionale alla vicinanza delle residenze rispetto alle medesime servitù. Un’iniziativa nuova?
Il Consiglio comunale di Latina, nella seduta del 28 dicembre 2012, all’unanimità approvò un’altra mozione per il ristoro dei cittadini di Borgo Montello ammorbati dalla presenza ingombrante delle discariche gestite da Indeco e Ecoambiente alla luce di una precedente delibera di giunta che adottava provvedimenti relativi alle norme di salvaguardia delle aree agricole prospicenti gli invasi e azioni di indennizzo per i residenti delle medesime aree. Con la mozione il Consiglio comunale si impegnava ad attivare le necessarie procedure per prevedere anche, in favore dei residenti abitanti nelle zone limitrofe alle discariche, una revisione degli strumenti urbanistici al fine di dare nuove opportunità di sviluppo al comprensorio anche attraverso meccanismi compensativi in aree delocalizzate. Alla mozione seguirono due delibere di giunta con incarico ad un gruppo di lavoro per trovare la quadra sull’indennizzo in termini urbanistici.
Domani, a distanza di oltre cinque anni, si torna in aula con una diversa proposta. La vecchia mozione, citata nel testo della nuova, verrebbe quindi integrata/superata/revocata dalla nuova? Nella nuova c’è un secondo impegno che i proponenti chiedono al sindaco e alla giunta, ovvero di “convenire con la Regione Lazio una modalità per destinare una parte dei proventi derivante da tale ristoro alla copertura economica certa e definitiva, in quanto allocata su appositi fondi regionali, dei rischi derivanti dalla mancata gestione ‘post mortem’ e della messa in sicurezza dei bacini dismessi”. Cioè i consiglieri sottoscrittori della mozione ipotizzando una eventuale mancata bonifica da parte delle società gestrici le discariche, che per legge sono obbligate a farlo, vorrebbero utilizzare una parte del ristoro spettante ai residenti per il risanamento ambientale? E i fondi accantonati? E le polizze fideiussorie da escutere? I proponenti la mozione – come citato nel testo – ritengono “utile per il futuro programmare la componente tariffaria del post mortem e per il ripristino ambientale siano versati in conti correnti regionali appositamente dedicati in modo tale da escludere i medesimi fondi da qualsiasi gestione ordinaria, malversazione e procedure fallimentari”.
Con la stessa mozione si chiede al sindaco e alla giunta “di attivare qualsiasi iniziativa utile, d’intesa con la Regione Lazio, per la bonifica definitiva del sito di Borgo-Montello Bainsizza, inclusi il recupero ambientale e la valorizzazione turistica dell’area dell’Astura, del dismesso sito industriale de Le Ferriere e del sito archeologico di Satricum”.
La mozione all’esame del Consiglio punta infine ad impegnare il sindaco e la giunta “ad adottare, in accordo con la Regione Lazio, un accordo-programma relativo allo sviluppo e all’incentivazione dell’economia circolare sia nel comune di Latina che negli altri territori interessati dagli impianti di trattamento dei rifiuti”.