Latina, la Cgil e l’economia allo stremo: “Ma usciremo da questa crisi d’identità”

“Viaggiamo a una media di duemila mobilità all’anno. Questo è un territorio sventrato sul piano occupazionale, e che sul piano industriale è in grave crisi di identità. Ma è anche un territorio in cui sindacati, associazioni datoriali, istituzioni, si sono rimboccati le maniche. Insomma noi la via d’uscita l’abbiamo intravista, adesso si tratta solo di perseguirla”. Anselmo Briganti è il segretario generale della Cgil di Latina. Racconta di una provincia trasformata in un momento cruciale. “Ci stiamo trasformando, sappiamo che non saremo più quello che siamo stati ma dobbiamo avere fiducia”. Partendo dal sindacato stesso. “Anche noi avevamo una serie di problemi, anche economici, al nostro interno. Abbiamo accorpato le Camere del Lavoro, Latina e Frosinone adesso stanno insieme. Certo è più faticoso, ma la visione sulle dinamiche economiche e sociali è più completa”.

IL TURISMO MONOLINGUA Sulla provincia di Latina il quadro è chiarissimo. “Le multinazionali che sono andate via non torneranno più, è chiaro. Dobbiamo scordarci quel tipo di impiego che durava tutta la vita, anzi che in alcune fabbriche farmaceutiche si tramandava di padre in figlio. Adesso quelle che sono rimaste hanno fatto tagli drastici, hanno esternalizzato i servizi. Nel chimico non si fa neanche più ricerca, qui. Nel metalmeccanico va anche peggio”. E allora? Agroalimentare, turismo ed economia del mare, certo. Ma non così. “La verità è che non siamo mentalmente ancora pronti alla sfida che ci attende, vale a dire un radicale cambiamento del tessuto produttivo. E non ci siamo neanche attrezzati. Penso a certi hotel dove ancora si fa fatica a trovare chi parla inglese, la concezione che abbiamo del turismo è inadeguato”.

SUBITO L’AUTOSTRADA “Certo le infrastrutture ci penalizzano, ma stare ancora a parlare di Pontina o di Corridoio è ridicolo. Per carità, a me andrebbe bene anche una Pontina adeguata come si deve, ma ho l’impressione che senza un’autostrada vera e propria non andremo da nessuna parte, e sarà fondamentale l’allaccio alla A1. La nostra provincia è una piattaforma naturale straordinaria, ma c’abbiamo la ferrovia con un unico binario. Ecco perché abbiamo la necessità di mettere insieme una rivoluzione delle infrastrutture insieme a quella del tessuto produttivo, tutti, anche rinunciando ciascuno a un pezzettino delle propri idee”. Quello che fino a ieri non è stato fatto

LE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA Doveroso dare uno sguardo al passato “Le responsabilità della politica sono evidenti. Se siamo arrivati a questo punto, a un territorio completamente depauperato, è perché certi amministratori non hanno saputo leggere certe situazioni. Si poteva ottenere molto di più dalle multinazionali che andavano via lasciando miseria, inquinamento e disoccupazione. E forse si poteva anche evitare qualche chiusura”. Ma tant’è. La crisi qui costringe gli attori economici a fare quadrato.

IL PATTO D’ACCIAIO PER L’ECONOMIA La provincia di Latina, una volta tanto, fa da apripista. Qui è stato siglato uno speciale protocollo (nel dicembre scorso) tra tutti gli attori economici della provincia di Latina, con i sindacati e le associazioni datoriali, tutte, oltre che le istituzioni. “E’ la carta che sancisce la ricerca di una sinergia in ambito territoriale – conclude Briganti -. Ma non sono solo belle intenzioni, perché abbiamo messo nero su bianco i progetti su cui vogliamo puntare per ottenere fondi europei. Ci sono aziende che aspettano diversi milioni, ci sono le premesse per spingere il territorio a rinnovarsi e a ritrovare fiducia”.