Latina, Lessio: “La Tari aumenta per colpa della Provincia”

In Commissione ambiente questa mattina è arrivato il Pef (piano finanziario dei servizi di igiene urbana) relativo al 2018, primo rendiconto con protagonista Abc. Il Comune spiega e smentisce nello stesso tempo. Spiega infatti che l’adeguamento della Tari (circa 500mila euro) che verrà portato in Consiglio Comunale per l’approvazione del Bilancio di previsione finanziaria 2018-2010, non ha alcun nesso con il calo della percentuale di raccolta differenziata.

L’adeguamento, sottolinea il Comune, è stato causato da un recente provvedimento della Provincia, probabilmente non a conoscenza di dati veri. “ A scanso di equivoci, comunque, la Giunta comunale ha deciso di inserire la relativa voce di costo nella delibera per la TARI 2018, ma l’esito, come spiegato nella Commissione Ambiente odierna, è tutt’altro che scontato”.

Non è vero neanche che il Pef di quest’anno sia aumentato rispetto all’anno scorso. Quello approvato in Commissione questa mattina è inferiore anche se di poco, rispetto a a quello approvato in Consiglio lo scorso anno con i soli voti di LBC.

Falso anche che l’adeguamento della TARI (tariffa che si basa in gran parte sul PEF dei rifiuti) sia causato dal Piano Programma e dal Contratto di servizio stipulato con ABC. La cifra indicata dal PEF, spiegano, risulta perfettamente in linea con quanto programmato con la delibera di Consiglio comunale n. 70 ed è identica a quella contenuta nel Contratto di servizio che ha avviato l’attività di ABC.

Cosa quindi sarebbe accaduto?

Con un Decreto Presidenziale firmato il 31 gennaio scorso dal Vice Presidente della Provincia Giovanni Bernasconi è stato adeguato il “tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente” per l’anno 2018; un tributo istituito con la legge finanziaria del 1993 e che prevede un’aliquota a carico dei Comuni che va da un minimo dell’1% ad un massimo del 5%.

La Provincia ha quindi stabilito meno di tre settimane fa, per l’anno in corso, le fasce percentuali di raccolta differenziata a cui applicare l’aliquota tributaria. Lo ha fatto però sulla base dei dati del 2016 e non del 2017.

E’ stato deciso così che tutti i Comuni che alla data del 31/12/2016 erano sotto il 30% di differenziata dovrebbero pagare il 5% di aliquota nel 2018 (contro il 3% precedente), quelli che erano tra il 30 e il 50% si vedrebbero applicata l’aliquota del 3%, quelli che vanno dal 50 al 60% pagherebbero il 2%, mentre quelli dove la raccolta differenziata era oltre il 60% si vedrebbero applicata l’aliquota minima dell’1%.

Ma la percentuale di raccolta differenziata per il 2016 del Comune di Latina, era del 30,5%: quindi superiore al parametro stabilito dalla Provincia.

E poi non ci siamo con i tempi, sottolineano al Comune di Latina. Un atto politico-amministrativo del genere non può essere stabilito in tempi diversi rispetto alla legge. Il tributo va determinato entro il mese di ottobre dell’anno precedente rispetto a quello in cui si applica.

In terzo luogo perché è stato assunto da un uomo solo, e cioè dal Vice Presidente della Provincia, mentre avrebbe dovuto essere approvato dalla Giunta provinciale.

Assicurano però che nei prossimi giorni dipaneranno l’intricata matassa.