Latina, mette a segno un furto poi torna armato per chiedere denaro: arrestato

usura

Mette a segno un furto in un appartamento poi torna dal proprietario armato pretendendo una grossa somma di denaro per avere indietro i suoi beni.

La Squadra Volante della Questura di Latina ha arrestato oggi per  tentata estorsione aggravata e resistenza a pubblico ufficiale un cittadino tunisino di 33 anni, già noto alle forze dell’ordine e con problemi di tossicodipendenza.

Verso le 12.15, a seguito di segnalazione al 113, gli agenti della Volante, sono arrivati in via Romagnoli, vicino al McDonald’s, dove era stata segnalata la presenza di un uomo, di carnagione scura, alto e con vari tatuaggi, che, con in mano una pistola, stava palesemente minacciando una persona.

Un uomo ha spiegato loro di essere la vittima delle gravi minacce e che l’autore, alla vista della Polizia era fuggito, nel tentativo di far perdere le proprie tracce.

Immediatamente i poliziotti, dividendosi, hanno messo in atto una manovra di accerchiamento dell’area interessata alle ricerche e pochi istanti dopo, sono riusciti ad individuare il presunto responsabile, sorprendendolo nel mentre tentava di scavalcare la recinzione.

L’uomo, privo di qualsiasi scrupolo, ha estratto la pistola, del tipo semiautomatica, puntandola contro gli agenti che lo avevano raggiunto. I poliziotti con una mossa fulminea lo hanno bloccato e disarmato. Inevitabile è scattato l’arresto.

Negli uffici della Squadra Volante, dopo che la persona minacciata aveva formalizzato la denuncia, era emerso anche che la notte precedente, il tunisino, conosciuto dalla vittima qualche giorno prima, avrebbe messo a segno un furto all’interno della sua abitazione, portando via il cellulare, un tablet ed un portafogli contenente denaro e documenti personali e si era, quest’oggi, ripresentato pretendendo una cospicua somma di denaro per la restituzione del maltolto e di fatti inscenando la più classica delle estorsioni nota come cavallo di ritorno. Alle prime resistenze lo straniero lo aveva gravemente minacciato, impugnando la pistola e dicendogli che gli avrebbe sparato alle gambe se non lo avesse pagato.

L’arma, era una replica perfetta della Beretta 92 FS, privata del previsto tappo rosso, pertanto identica alle pistole in dotazione alle forze dell’ordine, con colpo a salve in canna e caricatore munito, è stata sottoposta a sequestro unitamente al cellulare e al tablet che lo straniero deteneva all’interno di uno zaino e che aveva ancora con sé.

Come disposto dal pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, il ragazzo è stato associato alle Camere di Sicurezza della Questura, dove rimarrà in attesa del rito direttissimo che si terrà domattina presso il Tribunale di Latina.