Latina, Miele su Abc chiede lumi al sindaco sugli effetti della sentenza del Consiglio di Stato

Giovanna Miele
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni della consigliera comunale e provinciale di Latina Giovanna Miele, esponente di Forza Italia, in merito al progetto di Abc, Latina, l’azienda speciale voluta dall’amministrazione Coletta per la gestione del servizio di igiene urbana. Quello di Miele è un intervento nel quale vengono ripercorse le diverse criticità emerse sull’Abc Latina e più in generale sull’internalizzazione del servizio anche alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato.
La sentenza del Consiglio di Stato che dà ragione a De Vizia contro il Comune di Latina e l’Azienda Speciale dei Beni Comuni è una tegola pesante che arriva proprio a confermare la scelta azzardata di questa amministrazione nel costituire Abc, rischiando sulla testa dei cittadini. La decisione di non intervenire nel fallimento di Latina Ambiente, sbagliare poi le procedure per l’annullamento di una gara precedentemente indetta, basandosi su un principio di legittimità tutto da confermare, sono solo alcuni dei passaggi rischiosi e superficiali che delineano le politiche ambientali dell’amministrazione Coletta.
Lbc continua a fare finta di nulla e a votare atti per il funzionamento dell’azienda speciale, come successo stamattina in commissione ambiente. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che getta una grave ombra sul futuro dell’azienda speciale, dovremmo fermarci e valutare le conseguenze invece di andare avanti spediti come treni con il rischio di far schiantare ABC, i lavoratori e la città.
Forza Italia era sempre stata a favore dell’esternalizzazione del servizio di igiene urbana. Lo era già a maggio 2015, quando fu votata la delibera di consiglio comunale, che trovò poi seguito nell’indizione della gara da parte del commissario prefettizio Giacomo Barbato. Abbiamo più volte detto a sindaco e maggioranza che era un rischio improvvisarsi imprenditori e mettere in piedi l’azienda speciale. La vicenda sin dall’inizio ha destato preoccupazione sia per la questione lavoratori, che per la gestione. 
Non siamo stati ascoltati e abbiamo assistito a una lunga sequenza di errori. Per prima la relazione ex art.34 basata su una proposta di mutuo che ancora oggi, a distanza di due anni, il Comune non riesce a chiedere. E chissà se lo potrà mai chiedere alla luce dell’ultima sentenza. Nel frattempo, per mancanza di investimenti e mezzi, la raccolta differenziata è scesa al 26%, e a fine anno, se tutto va bene, arriveremo al 27% e lasceremo per strada la bandiera blu. In questi ultimi mesi abbiamo assistito ai balletti di cifre sul piano industriale, pagato 40 mila euro a Contarina che ci ha restituito un elenco di tante cose bellissime ma improponibili per le casse comunali. Nei giorni scorsi infine il verdetto del Consiglio di Stato che conferma quello che avevamo sempre temuto. C’erano degli errori procedurali nell’annullamento della gara.
Recita la sentenza: “La società istante non può ritenersi titolare di un mero interesse di fatto. La stessa ha invero presentato domanda di partecipazione alla gara, e ha, dunque un interesse qualificato a che la stessa non venga posta nel nulla mediante il previo annullamento della procedura concorsuale e la conseguente costituzione dell’azienda speciale a cui affidare il servizio. Ne consegue altresì la piena legittimazione all’impugnazione da parte della società”. 
Ma la frase che più lascia pensare è: “La vicenda appartiene senza dubbio ad un unico procedimento complesso, seppur composto da più procedimenti connessi”. Affermazione che rischia di mettere in discussione il futuro stesso di Abc. 
Alla luce di queste parole non rimane che confrontarsi con l’avvocatura comunale, Sindaco e Giunta  per capire come procedere all’esecuzione della sentenza che non lascia spazio a libere interpretazioni, ma esige una chiara visione da parte di questa amministrazione in merito al da farsi. Per tale ragione chiederemo di convocare un Consiglio comunale con all’ordine del giorno la relazione su questa sentenza. 
Ad oggi con il rischio di una serie di contenziosi derivati da errori procedurali, con il rischio di non poter accedere al tanto sospirato mutuo per via di questa sentenza, con il rischio che il porta a porta, già difficile di per sé, diventi un miraggio, ci sembra quanto mai giusto fermarci e capire come continuare. Abbiamo atteso che arrivassero cenni dalla maggioranza rispetto al da farsi, ma non si può attendere e quindi è nostro dovere sapere dal sindaco come e se il servizio continuerà, anche per rispetto dei cittadini e dei lavoratori tutti.
Resta la consapevolezza che se si fosse agito con un po’ più buonsenso, ad oggi la città non si troverebbe in questo pasticcio. L’esternalizzazione del servizio non avrebbe comportato tutti questi problemi e sono certa che Latina oggi sarebbe una città più pulita, dotata di un sistema di igiene urbana funzionante.
Giovanna Miele