Latina, “Era mio padre”: Claudia Saba alla Feltrinelli

Una storia di violenza e sopraffazione, di un’infanzia non vissuta, di una vita coniugale logorata dal passato e da un presente che, sempre più prepotentemente, ne ha ripercorso le orme. Claudia Saba torna a parlare alla città di Latina con il libro “Era mio padre”, edito dalla Laura Capone Editore: l’appuntamento è per venerdì 14 aprile alle ore 18:30 alla Feltrinelli di via Diaz.

L’autrice, insieme all’assessore ai servizi sociali Patrizia Ciccarelli e al giornalista pontino Fabrizio Giona, ripercorrerà le pagine di un romanzo autobiografico, un racconto che riaccende i riflettori sul tema della violenza sulle donne e sulla pedofilia ma che al contempo imprime, nero su bianco, la forza di una donna che ha saputo risollevarsi da una vita troppo dura, da un passato che è riemerso improvvisamente e con grande impeto. Ne viene fuori una lettura scorrevole, piacevole nonostante le tematiche proposte, e un piccolo spunto per riflettere sull’attualità, sull’essere genitori, figli, mogli e mariti. Un libro che vuole parlare alle donne ma soprattutto agli uomini e alle nuove generazioni, affinché possano essere soprattutto questi ultimi due a portare avanti un messaggio inneggiante alla non violenza, al rispetto reciproco e prima ancora alla magnificenza della vita.

L’evento del 14 aprile alla Feltrinelli è uno dei tanti ai quali Claudia Saba sta partecipando per promuovere la sua opera prima, che presto si potrà assaporare anche in diverse chiavi di lettura ed espressioni artistiche. L’autrice, infatti, è stata ospite a Venezia della rassegna “Quattro libri per un incontro”, un dialogo incrociato con quattro autori del panorama nazionale, promosso dall’associazione culturale Omnia, promotrice da più di 15 anni della Giornata Mondiale della Poesia a Venezia e da sempre impegnata nella promozione della lettura e della letteratura. Prima ancora la Saba è stata invitata a presentare la sua opera a Vasto, nell’ambito di un’iniziativa promossa dall’associazione La Torre Diomede del Moro in collaborazione con l’Associazione dei Vigili del Fuoco in congedo.