Latina, i nodi dell’Abc in un’interrogazione parlamentare. Richiamati il decreto Madia, l’ipotesi di danno erariale e il rischio per Montello

Maurizio Gasparri

Il senatore Maurizio Gasparri torna su Latina con un nuovo attacco all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Damiano Coletta. Questa volta a sollecitare l’esponente di Forza Italia è l’Abc, l’azienda speciale per i rifiuti “fiore all’occhiello” di Latina Bene Comune che proprio oggi ha presentato l’offerta per l’acquisizione del ramo d’azienda della fallita società Latina Ambiente indispensabile per l’avvio del servizio a partire dal primo gennaio 2018. Gasparri sul caso Abc ha presentato un’interrogazione al Governo, ripercorrendo tutti i passi compiuti dall’amministrazione comunale in carica a partire dalla sospensione e annullamento della gara indetta durante la gestione commissariale dell’ente.

In particolare il senatore azzurro evidenzia quanto previsto dal decreto Madia, ovvero che “nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società a controllo pubblico titolare di affidamenti diretti, le pubbliche amministrazioni controllanti non possono costituire nuove società, né acquisire o mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”. Come a dire che il Comune di Latina non solo ha visto fallire la sua Latina Ambiente il 7 dicembre 2016 ma ha anche dato vita ad una propria azienda per affidarle il medesimo servizio riacquistando dal fallimento il ramo d’azienda per l’avvio delle attività. Gasparri inoltre cita la delibera 143 del 25 luglio 2017 della Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana, che ha chiarito che il “fallimento” dell’intervento pubblico è sanzionato con l’obbligo di ricorrere al mercato”.

Nell’interrogazione del senatore c’è spazio anche per l’Ecoambiente, poiché le quote detenute dalla fallita Latina Ambiente poste in vendita dalla curatela fallimentare possono finire in mano a privati. “Ecombiente – si legge nell’interrogazione – è la società che gestisce la discarica di Borgo Montello in cui conferiva i rifiuti il Comune di Latina, oggi chiusa ma, secondo notizie di stampa, in attesa di nuove autorizzazioni da parte della Regione Lazio. I due progetti in attesa del via libera possono far gola alle organizzazioni criminali e agli interessi dei privati una volta sottratti al controllo pubblico dell’amministrazione comunale, causando nella migliore delle ipotesi un monopolio in mano al privato che potrà dettare così i prezzi di mercato”.

L’interrogazione di Gasparri è rivolta ai ministri dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, dell’Interno, della Giustizia e per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Agli esponenti del Governo chiede se la scelta e conseguente decisione dell’attuale amministrazione comunale di Latina di istituire l’azienda speciale per il settore dei rifiuti non configuri una evidente violazione della lettera e della ratio del Decreto Madia e se tali determinazioni configurino un danno erariale per il Comune di Latina e se sia opportuna una valutazione dalla Corte dei Conti per i seguiti di competenza. In secondo luogo il senatore, attraverso la sua interrogazione, intende conoscere se “le nomine effettuate con relative formalità e adempimenti procedurali che hanno portato alla costituzione dell’Azienda Speciale e degli atti conseguenti siano conformi al rispetto dei principi di legalità, trasparenza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa; se sia legittimo che il Comune di Latina, proprietario al 51% delle quote dalla fallita Latina Ambiente, possa successivamente acquisire, tramite la costituita azienda speciale Abc un ramo della stessa azienda fallita, sborsando altre somme che configurano ulteriore danno erariale aggiunto a quello già realizzatosi con la dichiarazione di fallimento di Latina Ambiente; se sia opportuno, alla luce delle molteplici illegittimità riscontrate e dei consolidati orientamenti giurisprudenziali richiamati, intervenire tempestivamente al fine di scongiurare un gravoso danno erariale dell’Ente con ripercussioni su tutta la cittadinanza, investendo, se del caso, anche le competenti autorità giudiziarie amministrativa civile e penale”.