Latina, oggi sereno variabile. Il Questore De Matteis cittadino onorario: per la legalità non basta un solo uomo

“C’è stata una zona d’ombra negli ultimi anni in città in questa provincia nei rapporti tra politica, amministrazione, istituzioni, cittadini. Oggi c’è un sereno variabile. E il merito di tutto questo non può essere assolutamente di un solo uomo o di alcuni uomini. Il merito è di una comunità”. Sono le parole del Questore Giuseppe De Matteis a cui questa mattina il Consiglio comunale di Latina, all’unanimità, ha conferito la cittadinanza onoraria, un segno di gratitudine per essere diventato simbolo, soprattutto per i giovani, della lotta alla criminalità.

L’assise civica si è aperta con le parole del sindaco Damiano Coletta, promotore dell’iniziativa sì ma che ha voluto sottolineare la condivisione dei cittadini e dei consiglieri tutti nel voler conferire la cittadinanza onoraria al Questore di Latina. Presenti in aula, tra il folto pubblico, il vescovo Mariano Crociata, il prefetto Pierluigi Faloni, il presidente del Tribunale Catello Pandolfi e gli agenti della Polizia di Stato e tra questi l’ispettore Cioffi, prossimo alla pensione, che il Questore De Matteis ha voluto “abbracciare”. Un abbraccio per tutti quegli “uomini che fanno il loro lavoro con dedizione e poi scompaiono, uomini di cui essere orgogliosi”. “Cioffi – ha sottolineato – a pochi giorni dalla pensione fa ancora i turni di notte, a caccia dei delinquenti”.

“La storia ci insegna che a fare grossi cambiamenti, anche nei rapporti, non sono mai i singoli uomini. I singoli uomini hanno forse il merito di essere talvolta presi come punto di riferimento. Sono orgoglioso, sono contento, fiero che la comunità di Latina abbia pensato addirittura a me come simbolo… – ha detto il Questore nel suo discorso – Quel che conta sono i gruppi di uomini, quel che conta sono i cittadini, i comitati, le associazioni che a un certo punto prendono le decisioni. E’ successo a me di essere indicato come l’uomo del cambiamento, ma poteva succedere a tanti altri, a colleghi, amici che in questi anni si sono posti il problema di quello che stava succedendo in questa provincia e hanno fatto di tutto per cambiare i corso delle cose. Poteva succedere al giudice Lucia Aielli che nel 2014 è stata minacciata. C’è stata una forte manifestazione spontanea di solidarietà. Quello è stato il memento in cui la comunità di Latina ha deciso di schierarsi e i cittadini tutti hanno deciso di dire di no all’illegalità, alla sottocultura delle mafie, alla prepotenza, all’arroganza di chi vuole imporre interessi di un gruppo sugli interessi della comunità. In quell’anno forse è successo questo cambiamento”.

Il Questore ha rivolto frasi di apprezzamento alla missione svolta dal vescovo Crociata e al lavoro svolto dal Prefetto Faloni, nel mettere insieme più squadre, alla Procura e a tutti i magistrati di Latina “ai quali deve andare il giusto riconoscimento” perché hanno fatto il loro dovere contribuendo al sereno variabile.

Il sindaco Coletta ha citato il giudice Paolo Borsellino per chiudere il suo intervento: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”, ha replicato il Questore citando Mahatma Gandhi.

Durante la cerimonia è stato proiettato un video sulla manifestazione svolta a Latina il 17 ottobre 2015 “L’ora della legalità”, organizzata per ringraziare le istituzioni per l’esito dell’operazione Don’t touch e per esprimere solidarietà al giornalista del Messaggero Vittorio Buongiono minacciato di morte. Toccante l’intervento in piazza del Questore De Matteis: “Non abbiamo scoperto nulla che voi non sapevate, abbiamo però messo le mani su una situazione che era un cancro per questa città. E vi devo chiedere scusa perché non ci siamo riusciti prima di oggi”. Oggi il Questore, nel corso della cerimonia a lui dedicata, ha voluto sottolineare ancora una volta l’importanza del lavoro svolto dai giornalisti di questa provincia.

L'ispettore capo della Polizia di Stato Giovanni Cioffi che, commosso per l'abbraccio simbolico del Questore, ringraziato il suo capo nell’unica maniera prevista, con il saluto alla fronte
L’ispettore capo della Polizia di Stato Giovanni Cioffi che, commosso per l’abbraccio simbolico del Questore, ha ringraziato il suo capo nell’unica maniera prevista, con il saluto alla fronte