Latina, produzione dell’olio in calo. Coldiretti: acquistare dai frantoi locali tutela da truffe e frodi

Anche a Latina, così come nel resto del Lazio, si preannuncia una stagione al ribasso per la produzione dell’olio. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti di Latina Carlo Crocetti sulla base dei dati emersi nella giornata nazionale dell’olio extravergine di oliva celebrata a Firenze la scorsa settimana. “La scorsa campagna è stata fantastica in tutti i sensi. Quest’anno – spiega Crocetti – puntiamo a limitare le perdite. Speriamo solo che le condizioni climatiche restino favorevoli e che le temperature scendano sensibilmente per abbattere il tasso di umidità. Tireremo le somme alla fine della raccolta che inizierà nei prossimi giorni e comunque entro la metà del mese”. Le previsioni indicano per Latina, che annovera la pregiata Dop Colline Pontine, un calo produttivo in linea col dato del Lazio dove quest’anno la produzione di extravergine (dati Ismea–Unaprol diffusi da Coldiretti) si attesterà a 13.570 tonnellate, con una diminuzione di 7.307 tonnellate (-35%) rispetto alla campagna 2015.

Garantita la qualità

“Dopo una annata straordinaria come quella 2015, era inevitabile la battuta d’arresto. Ma non è il caso di drammatizzare perché – commenta Paolo De Ciutiis, direttore della Coldiretti di Latina – grazie ai nostri olivicoltori che hanno proceduto nei tempi indicati ai trattamenti necessari a prevenire e contenere gli attacchi della mosca olearia avremo comunque un prodotto di qualità”.

L’importanza di acquistare dai produttori locali

Il vero nemico quest’anno sono stati gli agenti climatici e gli sbalzi di temperatura che hanno inibito la fioritura delle piante. “La certezza è che il nostro olio – aggiunge Crocetti – si confermerà all’altezza degli elevati standard di qualità che ne fanno il principale valore aggiunto. Certo, proprio perché ne avremo meno costerà più dell’anno scorso, ma invito comunque i consumatori a comprare extravergine di origine certificata dai nostri soci produttori, dai nostri frantoi, dalle nostre aziende. Cambiare abitudini di spesa per indirizzarsi verso prodotti a buon mercato – conclude Crocetti – può apparire conveniente, ma in quel caso non si hanno garanzie né sulla qualità, né sulla provenienza”.