Potrebbe esserci una svolta clamorosa nelle indagini che riguardano il caso del professore di religione di Latina accusato di abusi sessuali su minori. Secondo quanto riportato sull’edizione odierna de Il Messaggero sarebbe avvenuto in questi giorni un sequestro di memorie digitali, smartphone, tablet e hard disk all’interno di una chiesa della città. Sulla base dell’inchiesta infatti, che si sta allargando a macchia d’olio, la Procura della Repubblica di Roma sarebbe sulle tracce di una rete di persone dedite allo scambio di materiale pedo-pornografico. Tra queste, appunto, il professore ed ex diacono di Latina finito nell’occhio del ciclone.