Nessun “miracolo” con Engie: il risparmio in bolletta per il Comune di Latina è previsto tra nove anni e soltanto relativamente alla voce consumo energetico. Di cosa parliamo? Del servizio di illuminazione pubblica affidato alla società franco-belga, aggiudicataria della convenzione Consip a cui il Comune di Latina ha aderito. Dal primo luglio 2018, come previsto dal contratto della durata di nove anni, sono stati avviati nel capoluogo pontino gli interventi di sostituzione dei fari con lampadine led, per la riduzione dei consumi e utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale. Interventi “gratuiti”, previsti su 14mila lampioni, da concludersi entro l’anno con un risparmio promesso del 70% per il Comune. Ieri la doccia fredda durante il question time.
L’assessore comunale ai Lavori pubblici Emilio Ranieri, in risposta ad un’interrogazione della consigliera dem Nicoletta Zuliani sull’argomento, ha chiarito che il risparmio per l’ente municipale relativamente alle spese per la pubblica illuminazione è previsto a partire dal termine del nono anno. “Da subito invece i benefici ambientali”. Che significa? Significa che con le nuove lampadine led, certamente meno impattanti, il consumo energetico sarà notevolmente ridotto, ma il risparmio conseguente non sarà percepito in bolletta dal momento che la società Engie dovrà recuperare, entro i nove anni di contratto, l’investimento fatto necessario per la conversione dei punti luce e interventi di efficientamento energetico.
La consigliera Zuliani, che attraverso la sua puntuale interrogazione aveva voluto sollevare alcune perplessità proprio sull’annunciato risparmio del 70%, si è dichiarata insoddisfatta non della risposta fornita dall’assessore quanto nel merito della stessa, ovvero della “novità” apportata con il nuovo servizio di pubblica illuminazione. “Assessore, lei ci ha appena detto – ha commentato – che avete affidato un servizio ad una società per risparmiare, ma che questo risparmio se ci sarà avrà luogo tra nove anni dalla sostituzione delle lampadine. E chissà tra nove anni di quale altra tecnologia disporremo? E chissà tra nove anni quante lampadine led delle 14mila istallate entro la fine di giugno 2019 necessiteranno di essere sostituite? Chi pagherà le nuove?”.
Nella sua interrogazione, Zuliani aveva chiesto lumi anche sull’impegno di spesa assunto dalla giunta per i nove anni di contratto quando il bilancio approvato dal Consiglio è triennale. L’assessore ha risposto che la spesa per la pubblica illuminazione è corrente e ricorrente, routinaria e quindi necessariamente dovrà essere inserita nelle programmazioni successive.
L’assessore Ranieri, nel corso della sua risposta all’interrogazione, ha anche chiarito che i lavori “pericolosi” segnalati alla consigliera Zuliani da parte di una cittadina non riguardavano impianti di pubblica illuminazione ma interventi avvenuti per conto di un privato su impianto privato.
Restando sul tema del nuovo servizio di pubblica illuminazione la consigliera ha anche lamentato la indisponibilità in albo pretorio della relazione degli uffici citata nella delibera di giunta: “La motivazione dell’assenza di quell’atto fondamentale per comprendere se e in che misura abbiamo convenienza da questo affidamento è per motivi di privacy. L’unica copia è infatti unicamente reperibile in Segreteria Generale allegata agli atti originali dell’affidamento”.