Il sistema di raccolta differenziata “porta a porta” a Latina continua a far discutere. A otto anni dall’approvazione del progetto, il bilancio è pesante: spese raddoppiate, disservizi diffusi e nessuno degli obiettivi promessi realmente raggiunto. A lanciare un duro atto d’accusa è CODICI, con un intervento firmato dal responsabile provinciale Antonio Bottoni.
“Il sistema adottato – afferma Bottoni – si sta rivelando un boomerang per i cittadini. I benefici promessi nel piano iniziale non si sono mai concretizzati, mentre i costi sono esplosi. Eppure, bastava leggere attentamente le quasi 700 pagine dello studio di fattibilità realizzato dalla Cooperativa Erica per capire che questo modello non era adatto a una città come Latina”.
Secondo CODICI, il progetto era sbagliato fin dalle fondamenta. “Latina – prosegue Bottoni – ha una composizione territoriale e demografica che mal si presta a un modello di raccolta come questo. Era prevedibile che i costi sarebbero lievitati e che il servizio avrebbe generato disagi. E così è stato”.
Il cuore della denuncia è legato proprio al mancato rispetto delle previsioni economiche: “Nel 2017 si parlava di una spesa di poco più di 18 milioni di euro. Oggi siamo oltre il doppio, con proiezioni che parlano addirittura di 45-48 milioni nei prossimi anni. Una follia. E tutto ciò mentre la città è più sporca e i cittadini non vedono alcun vantaggio concreto, né in termini di decoro né di riduzione della TARI”.
CODICI punta il dito anche contro la mancata attivazione della cosiddetta tariffazione puntuale, che avrebbe dovuto premiare chi conferisce correttamente i rifiuti. “Chi usa i mastelli – dice Bottoni – è costretto a rispettare regole rigide e affrontare spese nascoste, senza godere di alcuno sconto. Anzi, paga per tutti, mentre chi usa ancora i cassonetti stradali non ha gli stessi obblighi. È una situazione paradossale e profondamente ingiusta”.
Infine, l’appello: “Serve un cambio di rotta urgente. L’amministrazione comunale e la politica locale devono trovare il coraggio di rivedere il sistema. I cittadini non possono più essere lasciati soli a pagare il prezzo di un errore di programmazione. La raccolta rifiuti deve tornare efficiente, economica e rispettosa del territorio”.
Nel frattempo, i residenti continuano a convivere con strade sporche, disservizi e bollette sempre più salate. E Latina, seconda città del Lazio, arranca tra promesse disattese e uno scenario ambientale ben lontano dagli standard europei.









