Latina, sarà donato al Comune un modulo di calcolo per la cura del verde

Sergio Cappucci, ex dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina

La cura, o meglio l’incuria, del verde urbano è una delle spine nel fianco dell’amministrazione targata Latina Bene Comune. A risolvere il problema, molto sentito nel capoluogo pontino, potrebbe essere il modulo di calcolo elaborato da Serena Nappi che oggi, 31 maggio, presenterà per la sua tesi di laurea in Ingegneria. Una tesi sperimentale che sarà discussa a Latina e che vedrà come relatore il professor Andrea Cappelli e come correlatore il dottore Sergio Cappucci. Le equazioni per risolvere il problema del verde pubblico saranno donate al Comune di Latina.

Cappucci, ex dirigente del servizio Ambiente dell’ente municipale di Latina, rimasto in servizio un solo anno, tornato all’Enea ha perfezionato il lavoro iniziato al Comune seguendo un approccio integrato e i principi di economia circolare e di adattamento ai cambiamenti climatici. Di che si tratta?

“Il lavoro – spiega il geologo Cappucci – ha come obiettivo principale la manutenzione dei tappeti erbosi ed analizza prospettive future per la valorizzazione degli sfalci. Sono state censite, per il momento, 458 aree verdi oggetto di interventi per una superficie complessiva pari a 159,64 ettari, ma la mappatura potrà essere integrata e perfezionata nel tempo”.

Cappucci fornisce la mappatura di aree di Latina, evidenziate in verde nella foto seguente.

Il geologo spiega che la parte più rilevante dello studio è la stima dei costi previsti per lo sfalcio dei tappeti erbosi, basandosi sui prezzi unitari delle lavorazioni imposte dal Tariffario della Regione Lazio (vigente dal 2012). Gli oneri di manutenzione annui variano da un minimo di  255.000 euro (1 sfalci senza raccolta del materiale di risulta) ad un massimo di 3.800.000 euro (12 sfalci con raccolta dell’erba) all’anno. In basso la rappresentazione del fabbisogno annuo.

Il modulo di calcolo

“Attraverso un apposito modulo di calcolo (che sarà donato al Comune di Latina), si è realizzato – spiega Cappucci – uno strumento versatile ed indispensabile per la progettazione degli interventi. Questo permette, tenendo conto anche delle ristrettezze economiche in cui versano spesso gli enti locali, di predisporre scenari di manutenzione secondo una gestione differenziata, cioè con frequenze di sfalcio diverse (distinte dalle voci “alto”, ”medio”, “estensivo”) in funzione del grado di utilizzo delle aree da parte della cittadinanza, tenuto conto delle indicazioni del tavolo nazionale del verde pubblico. Un possibile scenario prevede sino a 7 tagli ogni anno e comporta un fabbisogno economico di circa 1,5 Ml €. Mentre un secondo scenario riduce il numero massimo di interventi a cinque e i costi a circa 1,2 Ml €/anno”.

La “rivoluzione” negli appalti

Con i risultati di questo studio, secondo Cappucci, “si potrà passare da appalti basati sul principio del massimo ribasso ad offerte economiche più vantaggiose, con cui premiare le ditte che offriranno i servizi qualitativamente migliori, svolti più velocemente o che offriranno un numero maggiore di interventi superiori rispetto a quelli previsti”.

Il supporto ulteriore

Lo studio di Cappucci valuta anche gli interventi eseguiti dal personale giardiniere comunale, quantificandone il contributo percentuale in termini di superficie e di oneri di manutenzione. “Ma a questo si possono aggiungere – precisa il geologo – anche pratiche alternative e complementari all’affidamento esterno a ditte specializzate che l’Amministrazione di Latina ha già adottato, quali, ad esempio, il censimento ed il contrasto ai numerosi lotti incolti dei privati, i Patti di Collaborazione, le sponsorizzazioni, etc.). Nel lungo periodo il baratto amministrativo potrebbe contribuire per migliorare la gestione delle aree verdi (attrezzate e non)”.

Nella tesi di laurea dell’ingegnere Nappi son state analizzate azioni di riforestazione su quattro aree della città e considerate le prospettive future per la valorizzazione degli sfalci secondo i principi dell’economia circolare, considerando le potenzialità offerte dal verde pubblico nella chiusura dei cicli (produzione di compost e digestato) e nell’approvvigionamento di una materia prima critica come il Fosforo (inserito nel 2017 nella lista dei critical raw materials dalla Commissione Europea) e che da quest’anno vede l’Enea impegnato nella gestione della piattaforma nazionale, finanziata dal Ministero dell’Ambiente, nella quale Sergio Cappucci coordina uno dei tavoli di lavoro.