E’ stato rivolto agli alunni della classi quarte dell’indirizzo Servizi e Tecnico Agrario dell’Istituto Agrario “San Benedetto” di Borgo Piave a Latina, lo stage sulla viticoltura biologica e di qualità, che si è svolto ieri e che ha visto come protagonista l’imprenditore vitivinicolo di Cori, Marco Carpineti. Un esempio concreto di come sia possibile puntare sulla qualità delle produzioni per rendere grande la propria azienda.
L’iniziativa, coordinata dalla docente Laura Cogrossi, referente d’Istituto per l’orientamento in uscita, si è articolata in un seminario mattutino ed uno stage in vigna nel pomeriggio. In mattinata, il seminario “Dallo Chadonnay al Nero Buono di Cori, storia di un viticoltore pontino”, in cui Carpineti, partendo dalla propria esperienza di imprenditore di successo, ha tracciato il percorso alla produzione biologica a quella biodinamica toccando il tema della valorizzazione dei prodotti vitivinicoli locali in tempi di economia globale.
A conclusione del seminario e nel primo pomeriggio, dopo la pausa pranzo, l’esperienza pratica della potatura della vite che ha visto ancora una volta “in cattedra” Marco Carpineti con l’assistenza dei docenti tutor Livia Armandi, Ottavio Cirilli, Enzo Dapit, Roberto Formicola, Fabrizio Lauretti, Stefano Minutolo, Marisa Pietrosanti, Angela Scossa e dei tecnici dell’azienda agraria dell’Istituto.
Il coinvolgimento degli studenti
È stata un’esperienza di valore e di grande suggestione per gli studenti dell’Agrario – hanno riferito i promotori dell’iniziativa – i quali, nell’ottica dell’orientamento lavorativo, si sono confrontati con un operatore che ha saputo vincere la sfida con la globalizzazione del mercato puntando sulla qualità delle produzioni alla ricerca dell’armonia, per “abitare la terra, vivere il territorio”, come ha avuto modo di sottolineare.
“Una scelta d’amore per la mia terra”
Un’azienda modello ed in piena espansione che si estende su oltre 52 ettari, di cui 41 coltivati a vigneto ed 11 ad uliveto, quella di Carpineti, che da vent’anni ha adottato metodi di agricoltura biologica con l’obiettivo di produzioni di qualità in cui sono messi al bando diserbanti, concimi chimici e prodotti di sintesi. Una scelta che Carpineti ha definito “d’amore per la mia terra”.