Latina, sull’Abc una sentenza di Damocle. L’intervento di Zuliani

Nicoletta Zuliani

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le riflessioni di Nicoletta Zuliani, consigliera comunale di Latina ed esponente del Partito democratico, sul servizio di igiene urbana della città, sulla scelta di affidare lo stesso, dopo il fallimento della Latina Ambiente, ad un’azienda speciale qual è l’Abc in luogo del ricorso al mercato, sulla sentenza del Consiglio di Stato che la scorsa settimana ha evidenziato l’illegittimità della determinazione di annullamento della gara precedentemente indetta per la gestione dei rifiuti nel comune capoluogo. Un disastro, a giudicare dai risultati, per la consigliera di opposizione che al sindaco attribuisce la responsabilità di aver voluto scommettere, per scopi politici, su questa avventura che se fallisce, come è fallita la precedente esperienza della società controllata dal Comune sempre per il servizio di igiene urbana, a pagare saranno solo i cittadini.

“Abc e la sentenza di Damocle” è il titolo che la consigliera ha scelto per il suo contributo di seguito riportato.

La sentenza del Consiglio di Stato si è espressa: rispetto al ricorso della Devizia, società che si è vista annullare la gara dei rifiuti di Latina, il Comune di Latina ha saltato un passaggio dell’iter ed ha proseguito illegittimamente giungendo poi alla costituzione dell’ABC.

Dobbiamo aggiungere che la sentenza si è espressa in modo alquanto sibillino, ma certamente non in favore della posizione del Comune di Latina.

Quest’azienda speciale rappresenta politicamente moltissimo per l’amministrazione Coletta: invece di optare per una grande opera visibile di tipo strutturale, il sindaco civico ha scelto di far diventare il Comune di Latina imprenditore di se stesso intraprendendo una strada difficilissima, e non solo per le norme che cercano di tutelare i cittadini vietando ai comuni di costituire società/imprese laddove hanno già fallito (la legge Madia, infatti, impedisce ai comuni come il nostro che hanno visto una partecipata fallire, di tentare prima dei cinque anni, una nuova impresa similare), ma anche per l’enorme dispendio di risorse umane e lavoro che di fatto sono state tolte ad altri settori per convergere tutto in organizzazione e controllo di ABC.

Se la scommessa viene vinta, Coletta si intesta una vittoria politicamente importante; se perde paghiamo tutti noi.

E la comunità non doveva essere sottoposta questo rischio.

Ne varrà la pena?
Il PD non è mai entrato nel merito della bontà dell’azienda speciale in sé: carenza cronica di personale, i numerosi contenziosi e questioni aperte (Metro, Cimitero, impianti sportivi, scuole, edifici pubblici, strade ecc…) facevano orientare le energie sui problemi da risolvere.

Coletta ha puntato tutto su ABC e i ritardi su tutti gli altri fronti sono sotto gli occhi di tutti.

Fino ad oggi la scelta è una scelta sbagliata.

Il servizio di raccolta dei rifiuti è migliorato?
Certamente no se guardiamo alle percentuali di raccolta differenziata.

A questo punto della consiliatura, se avessimo affidato il servizio al vincitore della gara, avremmo potuto avere un’azienda nel pieno delle sue funzioni da oltre un anno, con macchinari nuovi e percentuali di raccolta sicuramente più alte di quelle di oggi…

Oggi invece stiamo ancora cercando di capire dove andare a prendere i soldi per l’investimento iniziale per i macchinari, se e quando avremo il mutuo, come rettificare l’iter procedurale che che il Consiglio di Stato ha censurato, se dobbiamo investire o meno anche sull’impiantistica, se avremo una raccolta differenziata come stimato dall’assessore LESSIO oppure come stimato da ABC… Eh sì, perché anche qui non c’è una versione univoca: ABC dice 27% e il Comune dice 31%.

I cittadini hanno bisogno di poche cose chiare e certe, invece qui emerge una grande complessità gestita in modo goffo e incauto i cui danni saranno visibili solo domani.

La sentenza fa emergere vizi di legittimità nell’iter.

Chi è a salvaguardia della legittimità degli atti di un ente? Ripetutamente abbiamo richiesto alla segretaria generale di certificare la legittimità dell’iter procedurale, e proprio in commissione trasparenza da me presieduta ha dichiarato che lo erano. Noi siamo rimasti della nostra idea e la forzatura che LBC ha voluto fare è stata, evidentemente, eccessiva.

Fra due anni finisce la consiliatura e si ritornerà al voto: quale percentuale avremo per quel momento?

Oggi è al 24% e l’assessore LESSIO aveva stimato per la fine del 2018 una percentuale del 40%.

Nicoletta Zuliani