Latina tra coppa e campionato: il tour de force inizia, che squadra sei?

Foto Alessio Privato

Arrivati a un terzo del campionato, il Latina si conferma una squadra difficile da leggere, un puzzle che Bruno sta cercando di completare partita dopo partita. I numeri raccontano una storia ambigua: una difesa solida, ma un attacco spesso incapace di concretizzare; un reparto che dovrebbe essere un vantaggio e diventa invece fonte di preoccupazioni, come nel match contro il Sorrento, dove la retroguardia nerazzurra ha pagato lentezza e distrazioni, subendo due gol in nemmeno un quarto d’ora.

Il Latina ha perso punti preziosi, e i tifosi hanno ben presente le sconfitte inaspettate in casa contro Monopoli, Picerno e Giugliano. Eppure, guardando la classifica, la squadra di Bruno non è in pericolo: una salvezza tranquilla sembra alla portata, anche se il rimpianto per i punti lasciati per strada arde nel cuore dei sostenitori. Se solo certe partite fossero state vinte, oggi il Latina sarebbe stabilmente nelle zone alte, pronto a inseguire qualcosa di più di una semplice permanenza in Serie C.

Il grande enigma resta l’attacco. L’arrivo di Parigi, chiamato a garantire gol e qualità, non ha risolto tutte le criticità. La squadra fa tanto lavoro sporco, ma manca il guizzo decisivo, come dimostrato nella rimonta subita contro il Sorrento. E ancora, figure chiave della preseason come De Ciancio sembrano essersi volatilizzate, lasciando spazio a un mistero tattico che Bruno deve risolvere: come sfruttare al meglio una rosa piena di trequartisti e talento individuale?

Ora il calendario offre sfide decisive e riflette il doppio volto di questa stagione: giovedì, al Francioni, arriva il Perugia per la Coppa Italia Serie C. Gli umbri hanno ritrovato fiducia e cercano il passaggio ai migliori sedici della competizione nazionale. Il Latina dovrà decidere: puntare alla coppa con un ampio turn-over o preservare energie in vista della sfida di domenica contro la capolista Salernitana, attesa dai nerazzurri tra i 1500 tifosi ospiti? La risposta di Bruno sarà fondamentale per il prosieguo della stagione.

E il calendario non concede tregua: Siracusa, Cosenza, Catania, Cerignola, Casarano, Casertana e Crotone si susseguono, molte squadre con rendimento migliore e maggiore pericolosità. La finestra delle possibilità si sta restringendo: ogni punto perso finora pesa come un macigno, e ogni scelta tattica potrà determinare il futuro del Latina.

In questo contesto, il lutto per la scomparsa di Carlo Ricchetti, ex vice di Roberto Breda, aggiunge un tassello di memoria e rispetto. Ricchetti, legato al periodo in cui il Latina sfiorò la Serie A e alla Salernitana da giocatore, rimane nel cuore dei tifosi e della società, ricordato con una nota ufficiale. Il prossimo crocevia, la sfida con i granata, assume così anche una valenza simbolica: un test di cuore, orgoglio e ambizione.

Il Latina di Bruno resta una squadra dalle grandi potenzialità, ma ancora in cerca di un’identità chiara. La metamorfosi tattica è in corso, ma serve più cattiveria, più concretezza e un gioco che vada oltre il semplice contrasto agli avversari. Il futuro è nelle mani dei ragazzi nerazzurri: riusciranno a sorprendere ancora, a imporsi contro le grandi e a trasformare le aspettative in realtà? Una cosa è certa: questo Latina non smette mai di far discutere, emozionare e, perché no, sorprendere.