Latina, un polo internazionale per la ricerca contro il cancro nel sito dismesso della ex Gambro: 144 milioni di euro investiti e 400 nuovi posti di lavoro

l Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina al fianco della BSP Pharmaceuticals che, acquisendo il sito dismesso della ex Gambro a Latina Scalo, ieri ha presentato un nuovo piano di investimenti per 144 milioni di euro con una ricaduta occupazionale di oltre 400 posti. Un progetto che prevede la realizzazione sull’area abbandonata di un polo internazionale per la ricerca, lo sviluppo e la produzione delle terapie innovative per la cura del cancro.  Alla presenza del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, della dottoressa Clelia Stigliano del Ministero dello Sviluppo Economico, la conferenza di lunedì è stata anche l’occasione per il presidente del Consorzio, Carlo Scarchilli e del Consigliere delegato Dr Cosimo Peduto, per illustrare il senso complessivo dell’operazione che l’Ente di via Carrara ha perfezionato negli ultimi due anni. Abbiamo puntato – ha spiegato il commendator Scarchilli – sul riutilizzo, la riconversione industriale e la reimmissione nel circuito produttivo territoriale di decine di milioni di euro stanziati negli anni dalla vecchia Cassa del Mezzogiorno nei confronti di un sito industriale ormai in stato di abbandono e fonte di pericolo ambientale”. Il Consigliere delegato Dr. Peduto ha evidenziato come le azioni dell’Ente si sono estrinsecate in favore di una delle migliori realtà industriali del nostro panorama e, soprattutto, senza chiedere nemmeno un euro allo Stato ma in forza del migliore, accorto, lungimirante ed esclusivo utilizzo dell’insieme delle norme esistenti in materia. Ha altresì spiegato come l’art 63 della legge 448/98 infatti, giaceva sepolto in un archivio del Ministero dello Sviluppo Economico ed è stato da noi ripreso estendendone l’utilizzo al massimo delle facoltà che la norma stessa ci consentiva di fare, utilizzando il combinato disposto esproprio/riacquisto, decurtando i contributi pubblici dal valore del sito e riassegnando in fine il sito stesso alla BSP. Sembrerebbe facile ma è stato un lavoro che ha registrato una complessità direttamente proporzionale alla farraginosità delle leggi in materia – ha detto il Consigliere delegato del Consorzio Industriale Roma-Latina -, norme che sono state pensate e scritte oltre 25 anni fa e che ora necessitano di un riordino drastico ed immediato. Per questo speriamo che tali leggi possano essere riviste presto anche alla luce di questa straordinaria operazione di riconversione industriale che è stata presentata ieri. Sono diversi infatti gli imprenditori che hanno già manifestato interesse su diversi siti dismessi che si trovano nei nostri agglomerati industriali – in particolare a Mazzocchio, a Latina Scalo, a Cisterna e a Castel Romano – proprio in diretta conseguenza di una procedura espropriativa finalmente chiara e leggibile per tutti. Le Istituzioni sono quindi chiamate a riprendere il tema del riordino della norma a favore del tessuto produttivo del Lazio, anche sulla base di questa esperienza. Noi – conclude Scarchilli – per parte nostra, abbiamo dimostrato che non sempre bisogna spendere soldi pubblici per creare sviluppo. A volte bastano solo impegno e praticità”.