Latte Dolce…amaro per il Latina: al Francioni solo un pari a reti bianche

Al Latina non sono bastati il ritorno in campo di Olivera e un secondo tempo all’arrembaggio per avere la meglio su un Latte Dolce Sassari compatto e motivato. I nerazzurri non sono riusciti a costruire grandi occasioni da gol, fatta eccezione per un paio di lampi nella ripresa. Merito di un avversario che non ha concesso nulla e colpa di un centrocampo spesso prevedibile, lento e macchinoso in alcuni suoi interpreti e troppo propenso alle traiettorie orizzontali. Domenica nella tana del non trascendentale San Teodoro l’opportunità per riscattarsi e ritrovare la vittoria. Nel frattempo ci si può godere comunque il quarto posto, raggiunto grazie al ko del Trastevere.
PRIMO TEMPO, SARDI INTRAPRENDENTI
I primi a concludere in porta sono stati i sardi: al 4’ con un destro di Bianchi dalla distanza e al 9’ con un tiro di Masala da 30 metri, entrambi parati da Bortolameotti. Poi si è fatto vedere il Latina, con un quasi autogol rischiato da Cabeccia nell’anticipare Iadaresta su un assist di Cittadino. Al 25’ nuovo sussulto nerazzurro, con Patacchiola bravo a deviare in corner un tiro di Iadaresta da distanza ravvicinata. Gli ospiti hanno poi costruito due insidiose ripartenze: al 36’, quando Bianchi ha fatto partire un rasoterra in corsa bloccato in tuffo da Bortolameotti; un minuto dopo, su un diagonale di Marcangeli respinto dal portierino di casa.

SECONDO TEMPO, DUE SUSSULTI
La ripresa si è aperta con la più ghiotta opportunità per i ragazzi di Pascuccu: raccogliendo un cross da sinistra, Iadaresta ha solo sfiorato di testa ma il successivo rimbalzo ha liberato sotto porta Natale, la cui conclusione a colpo sicuro si è imbattuta nella respinta di Cabeccia sulla linea. Nuova occasione al 22’: Tribuzzi ha crossato da destra, Palazzo ha spizzato per Iadaresta ma l’incornata del bomber ha trovato il miracoloso colpo di reni di Garau. L’ariete di casa ha tentato nuovamente sei minuti dopo, sbagliando la mira nel risolvere una mischia sotto porta, nata da una rovesciata non riuscita a Palazzo. Poi ben poco, nonostante gli sforzi di Tribuzzi e soci. Per la gioia dei sardi, entusiasti per il risultato centrato nel “prestigioso” Francioni.