L’ex terrorista di Sermoneta Cesare Battisti ora confessa omicidi e ferimenti

Cesare Battisti

L’ex terrorista Cesare Battisti, arrestato in Bolivia e finito nel carcere di Oristano al suo immediato rientro in Italia per scontare l’ergastolo, ha confessato i quattro omicidi e i tre ferimenti addebitatigli dalla Giustizia Italiana. Clamoroso: Battisti, 64enne di Sermoneta, sfuggito al carcere del Belpaese con appoggi e coperture per 27 anni di latitanza, fino a sabato scorso si era sempre dichiarato innocente e ora si scusa con i famigliari delle vittime.

Lo ha reso noto il procuratore di Milano Francesco Greco, relativamente all’interrogatorio svolto nel carcere sardo dal Pm Alberto Nobili sabato e domenica scorsi. Il procuratore ha sottolineato come la decisione di parlare consenta di fare “chiarezza su un periodo di storia di un gruppo che ha agito negli anni Settanta in maniera piuttosto efferata”. Il detenuto, nell’ammettere i quattro omicidi, per due dei quali è stato l’esecutore materiale, si è però giustificato sostenendo che era “una guerra giusta”. “Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari delle vittime”, avrebbe concluso Battisti nel corso dell’interrogatorio.

Cesare Battisti, componente dei “Proletari armati per il comunismo” (Pac) è stato condannato in via definitiva per quattro omicidi: del maresciallo dei carabinieri Antonio Santoro (Udine, 6 giugno 1978), del gioielliere Pierluigi Torregiani (Milano, 16 febbraio 1979, nella stessa sparatoria resta paralizzato Alberto, figlio di Pierluigi), del macellaio Lino Sabbadin (Mestre, sempre 16 febbraio 1979) e infine del poliziotto Andrea Campagna (Milano, 19 aprile 1979).

Arrestato nell’ottobre 1981, riesce a evadere dal carcere di Frosinone e a scappare in Francia dove grazie alla “dottrina Mitterand” vive libero e diventa giallista di successo. Ma nel 2004 la Francia torna sui suoi passi. Battisti non è un “perseguitato” e deve essere riconsegnato all’Italia. Ma nel frattempo il terrorista riesce a fuggire di nuovo, questa volta in Brasile.

A dicembre 2018 scappa anche dal Brasile che, con il nuovo vento politico ne aveva ordinato l’arresto per consegnarlo alle autorità italiane. Sarà catturato l’11 gennaio 2019 in Bolivia, a Santa Cruz de La Sierra, e fatto tornare in Italia il giorno successivo per espulsione evitando così l’ultimo passaggio in Brasile che aveva concesso l’estradizione.