Dal dolore e dal pregiudizio può nascere un gesto di straordinaria solidarietà. È quanto accaduto grazie a Valerio Catoia, atleta e simbolo di coraggio, e all’Associazione In Ricordo di Daniele ODV di Latina. Nella mattinata di ieri, al reparto di Ginecologia/Il Girasole dell’Ospedale Santa Maria Goretti, sono state consegnate sei nuove poltrone, tre destinate alla sala travaglio e tre all’allattamento durante la degenza delle neo-mamme. Due di queste poltrone sono state donate proprio da Valerio, trasformando una ferita subita anni fa in un dono concreto per la comunità. Alla cerimonia erano presenti Antonietta, mamma di Daniele e presidente dell’associazione, l’attore e comico romano Gabriele Marconi, Valerio Catoia e il team di Ginecologia e Ostetricia del Goretti.
“Ricorderete il grande gesto di coraggio di Valerio – ha ricordato Antonietta – quando sulla spiaggia di Sabaudia, qualche anno fa, si tuffò senza esitazione per salvare una ragazzina che rischiava di annegare”. Un gesto che fece il giro dell’Italia e dell’estero, e che nel 2017 valse a Valerio il titolo di Alfiere della Repubblica, conferito dal Presidente Sergio Mattarella. Nel 2024, il Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, gli consegnò anche la medaglia di bronzo al Valor Civile.
Ma subito dopo l’eroico salvataggio arrivò l’ombra dell’odio. Sui social, Valerio, allora solo diciassettenne, fu vittima di insulti feroci, commenti razzisti e persino minacce di morte.
Valerio e la sua famiglia decisero di non tacere e denunciarono gli aggressori: due di loro vennero identificati e querelati. Durante il processo uno degli haters chiese scusa, offrendo una somma in beneficenza, 1.200 euro. Grazie alla sensibilità del dottor Loreto Capuano del Goretti, quella cifra non è rimasta un semplice risarcimento ma è diventata un gesto concreto. Un dono che oggi porta conforto a tante donne nel momento più delicato della loro vita.
“Con la somma donata da Valerio – ha spiegato Antonietta – e i contributi raccolti dalla nostra associazione, abbiamo acquistato le sei poltrone consegnate oggi. È la dimostrazione che dal male può nascere il bene. E speriamo che in futuro nessuno debba più essere ferito per il solo gusto di ridicolizzare una persona con disabilità, soprattutto quando ha dimostrato di essere più abile, e più coraggiosa, di tanti altri”.









