L’operazione della Procura di Catania contro la pirateria audiovisiva ha coinvolto anche Latina, dove un 40enne è stato indagato a piede libero per associazione a delinquere. Secondo le prime ipotesi investigative, l’uomo era coinvolto nella trasmissione e diffusione abusiva di contenuti protetti dal diritto d’autore, tra cui partite di calcio a pagamento, film e programmi televisivi.
Come riportato da Latina Oggi, nel corso di una perquisizione domiciliare, la Polizia Postale ha sequestrato strumentazione informatica e pannelli IPTV utilizzati per il controllo dei flussi streaming. L’inchiesta, avviata nei mesi scorsi, ha portato a numerose perquisizioni sia in Italia che all’estero e al sequestro di un ammontare di 2.500 canali illegali.
Il gruppo, secondo gli investigatori, operava con una struttura verticistica e si avvaleva di messaggi crittografati e documenti falsi per l’intestazione delle utenze telefoniche, con lo scopo di eludere le indagini.
Il giro d’affari della pirateria audiovisiva è stato stimato in 3 miliardi di euro l’anno, mentre il danno economico per le società di pay TV come Mediaset, Sky, DAZN, Amazon Prime Video e Netflix sarebbe di circa 10 miliardi di euro l’anno.









