Il Comune di Latina ha chiesto l’apertura urgente di un tavolo tecnico per affrontare le criticità nate dall’accorpamento degli istituti comprensivi “Vito Fabiano” e “Don Milani”. La richiesta è stata formalizzata dopo l’intervento dell’assessore alla Pubblica istruzione Francesca Tesone nel corso della Conferenza regionale permanente per il Piano di dimensionamento scolastico del Lazio, dedicata alla programmazione per l’anno 2026-2027. La riunione si è tenuta nella sala Tevere della Regione, alla presenza dell’assessore regionale alla Scuola Giuseppe Schiboni. In rappresentanza del Comune di Latina erano presenti l’assessore Tesone e la dirigente del settore Pubblica istruzione Lucia Giovangrossi.
Portando il caso all’attenzione della Conferenza, l’assessore Tesone ha sottolineato come l’attuale accorpamento tra “Vito Fabiano” e “Don Milani” stia generando forti difficoltà sul territorio. “Si tratta di due realtà molto diverse tra loro – ha spiegato – con bisogni, storie e caratteristiche che non coincidono. L’unificazione non sta garantendo né continuità educativa né una presenza dirigente adeguata”.
Secondo l’assessore, la mancanza di una guida stabile e dedicata per ciascun istituto starebbe alimentando tra le famiglie un crescente senso di smarrimento: “Ogni giorno mi confronto con genitori che esprimono preoccupazione. L’assenza di una dirigenza presente si traduce in problemi organizzativi e nella percezione di una minore attenzione ai bisogni dei ragazzi”. Da qui la richiesta, presentata con decisione in Regione, di “rivedere il modello di accorpamento previsto per Latina, restituendo ad ogni realtà scolastica una guida chiara e autonoma”.
Oggi Tesone ha comunicato che il Comune sta predisponendo la richiesta formale di un tavolo tecnico, con l’obiettivo di trovare una soluzione alternativa in vista del prossimo Piano di dimensionamento. “Come anticipato nel corso della conferenza – ha detto – stiamo chiedendo un confronto immediato per superare le criticità emerse. Speriamo che il nuovo Piano possa prevedere una soluzione più adatta alle esigenze del territorio e delle famiglie”.
La palla passa ora alla Regione Lazio, che dovrà valutare l’opportunità di aprire un tavolo dedicato e di rimettere mano all’assetto scolastico di Latina. Nel frattempo, le comunità dei due istituti restano in attesa di una risposta che possa riportare stabilità e chiarezza nella gestione della vita scolastica.









