Nonnismo al Comani: assolti gli otto militari accusati di violenze contro Giulia Schiff

Si è concluso con un’assoluzione generale, “perché il fatto non sussiste”, il processo a carico degli otto militari dell’Aeronautica accusati di violenze ai danni dell’ex allieva pilota Giulia Schiff, all’epoca in formazione presso l’aeroporto militare “Enrico Comani” di Latina.

La sentenza, emessa dal giudice monocratico Mario La Rosa del Tribunale di Latina, ha disposto la derubricazione del reato di lesioni in percosse, non più procedibile per tardività della querela. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Un verdetto che arriva in un momento particolarmente delicato per l’Arma Azzurra, ancora scossa dalla tragedia del 1° ottobre scorso, quando un aereo biposto del 70° Stormo è precipitato nel Parco Nazionale del Circeo, costando la vita al comandante e colonnello della scuola di volo.

“È un’assoluzione nel nome dell’Aeronautica Militare, proprio in questi giorni di dolore”, ha commentato l’avvocato dello Stato Maurizio Greco, legale del Ministero della Difesa, parte civile nel procedimento.

Il processo, iniziato nel novembre 2021, ha ricostruito quanto avvenuto il 4 aprile 2018, durante il cosiddetto “battesimo del volo”: un rito di iniziazione tradizionale dell’Aeronautica Militare che, nel caso di Schiff, sarebbe degenerato in atti ritenuti violenti — tra pacche, frustate con rami e spinte.

Gli imputati erano gli ex compagni di corso della giovane veneta: Matteo Pagliari, Ida Picone, Andrea Angelelli, Leonardo Facchetti, Joseph Garzisi, Luca Mignanti, Andrea Farulli e Gabriele Onori, difesi da un ampio collegio di avvocati tra cui Scafetta, Siracusano, Guida, Dulvi, Siciliano, Floccher e Chiabotto.

La parte offesa, Giulia Schiff, era assistita dall’avvocato Massimiliano Strampelli.
Un processo complesso e molto dibattuto, che ha comunque contribuito a far luce su una prassi interna da allora modificata: dopo il caso Schiff, infatti, il “battesimo di volo” è stato rivisto e reso meno invasivo, pur mantenendo il suo valore simbolico.