Malato di amianto, ex finanziere di Sabaudia vittima della burocrazia anziché del dovere

Antonio Dal Cin, finanziere in congedo per amianto, continua a lottare per un mondo migliore per sé e per gli altri. Sfugge alla logica umana, tuttavia, comprendere le ragioni di un’ulteriore sofferenza provocata dalla burocrazia affetta da errori e dimenticanze. A sostenere l’ex finanziere di Sabaudia, malato di asbestosi, è l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto che nell’ultimo mese ha ridato speranza a una causa inspiegabilmente finita in un binario morto, quella per il riconoscimento dello stato di Vittima del Dovere.

Nonostante la sussistenza di gravi patologie ed il riconoscimento nel 2015, da parte del Comitato di verifica, della “Causa di Servizio” – lo Stato ha accertato che il militare ha contratto la grave malattia per l’esposizione all’amianto durante lo svolgimento del suo dovere presso il Corpo della Guardia di Finanza e per questo è stato riformato – lo stesso comitato nel 2016 ha espresso parere negativo al riconoscimento dello stato di “Vittima del dovere”.

Grazie alle osservazioni e produzioni documentali presentate dall’avvocato Bonanni, avverse al parere negativo, si è aperto uno spiraglio. A marzo 2017, infatti, il comitato di verifica ha deliberato di richiedere al Servizio Assistenza ed Attività Sociali, Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato, Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ulteriore documentazione. Il 4 luglio 2017 finalmente la luce. La Prefettura di Latina ha comunicato al Ministero che il Comando Generale della Guardia di Finanza ha trasmesso la documentazione richiesta, afferente Antonio Dal Cin, e l’11 luglio il Ministero dell’Interno ha informato del tutto il Dipartimento di Medicina Legale di Roma, Commissione Medico Ospedaliera Vittime del Terrorismo e della Criminalità Organizzata, sollecitando conclusioni con una tempistica ragionevolmente contenuta.

Sembrerebbe stia per concludersi questa odissea che grava ulteriormente sulle precarie condizioni di salute di Antonio Dal Cin, nella speranza che questa volta la macchina burocratica non abbia ulteriori difficoltà a recepire tutto quanto è stato evidenziato e possa finalmente esserci il previsto riconoscimento di “Vittima del Dovere” che gli dà diritto a benefici economici. Nulla a confronto alle sue sofferenze e alla ridotta aspettativa di vita.

L’ex militare delle Fiamme Gialle è padre di due figli minorenni, Anna di 10 e Matteo di 4 anni; quest’ultimo è nato quando il padre era già malato di asbestosi. Nonostante la malattia e le pene patite per gli ostacoli frapposti all’iter burocratico per il riconoscimento dei suoi diritti, Dal Cin assistito dall’avvocato Bonanni impegnato nell’Ona riesce a trovare la forza per rimanere vicino a tutti i commilitoni ed ex che purtroppo continuano ad ammalarsi e a morire per le patologie legate all’esposizione professionale e polveri e fibre di amianto, in assenza di cautele (mesoteliomi, tumori polmonari, alla laringe, faringe, esofago, fegato, colon e perfino all’ovaio e per non parlare dell’asbestosi, placche pleuriche ed ispessimenti pleurici e le complicazioni cardio-vascolari). Una epidemia recentemente portata alla luce anche per i militari della Marina.