Massacro del Circeo: lezioni contro la violenza di genere

Presentato presso lo Spazio Rossellini di Roma il Premio Donatella Colasanti e Rosaria Lopez vittime del massacro del Circeo, vicenda consumata quarantasei anni fa nel territorio pontino. Destinato a tutti gli studenti delle scuole superiori del Lazio al fine di contrastare la violenza di genere che si consuma anche online a seguito della crescente diffusione dei social network.

Il premio istituito in memoria delle due ragazze attirate in una Villa a San Felice Circeo, Latina. Violentate e brutalmente torturate nel 1975 da Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, tre giovani pariolini legati agli ambienti neofascisti della capitale.

Una delle due giovani uccisa, l’altra salvata e divenuta icona per tutte le donne che sono sopravvissute alle violenze carnali. Grazie a lei oggi lo stupro è un reato contro la persona e non semplicemente contro la morale.

Il progetto rifinanziato, dopo anni di mancata esecutività, grazie ad un emendamento a prima firma del Presidente della Commissione Pari opportunità, scuola e politiche giovanili del Consiglio Regionale del Lazio Eleonora Mattia.

Presenti all’evento Roberto Colasanti fratello di DonatellaLetizia Lopez sorella di Rosaria , lo scrittore Edoardo Albinati, le attrici Anna Ferzetti e Veronica Pivetti, la sostituta procuratrice di Roma e coordinatrice del pool per i diritti dei minori Maria Monteleone, la presidente della IX commissione Eleonora Mattia, l’assessore turismo e pari opportunità Giovanna Pugliese.

Per disinnescare all’origine la cultura di cui si nutre la violenza serve l’educazione e per questo ho sentito il dovere, con un emendamento alla legge di bilancio, di rifinanziare il Premio dedicato a Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, le giovani vittime del massacro del Circeo, rivolto alle scuole superiori del Lazio – afferma Eleonora Mattia -.  Una scelta che convintamente mette al centro i ragazzi e le ragazze e mira a riaffermare il ruolo della scuola nella sfida, che è prima di tutto culturale, contro quei pregiudizi e quel modello di pensiero che colpevolizza la donna e permette, nel silenzio generale, che la violenza si diffonda ed entri nelle nostre vite, fino agli esiti più tragici. Non possiamo che partire dai più giovani per diffondere la cultura del rispetto e della parità, uno strumento prezioso per la prevenzione della violenza maschile contro le donne poiché accompagna il superamento degli stereotipi di genere e di una visione delle differenze come ricchezza e non come fondamento di una presunta gerarchia tra uomini e donne che genera diseguaglianze e soprusi. Ancor più oggi – ha continuato – di fronte alla potenza, anche distruttiva, dei nuovi linguaggi social molto utilizzati dalle ragazze e dai ragazzi e le nuove forme che assume la violenza sono necessarie risposte serie dal punto di vista culturale. Quindi la decisione di rilanciare il Premio Colasanti-Lopez si pone questi ambiziosi obiettivi. Ricordare Rosaria e il macigno di una giovane vita strappata dalla violenza. Onorare lo spirito di resistenza di Donatella e il suo sguardo indelebile nei ricordi. Gli occhi dei testimoni, delle donne violate, di tutte coloro a cui hanno strappato un sogno, una speranza per sempre, ma non il cuore, non la vita che combatte. Ripartiamo da qui – ha concluso– e ripartiamo dalla scuola e dai giovani perché l’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo e sulla violenza dobbiamo cambiare tutto. Ringrazio per il sostegno l’Assessora Giovanna Pugliese e tutta la Giunta Zingaretti e Veronica Pivetti, Alberto Albinati, la procuratrice Maria Monteleone, Anna Ferzetti e ovviamente Roberto Colasanti e Letizia Lopez per averci accompagnato in questo emozionante viaggio questa mattina“.