“Metrolatina, subito un Consiglio comunale: no alla transazione, società inadempiente e vertici indagati per truffa”

Convoglio della metro in piazza del Popolo

Con una missiva indirizzata alla Segreteria generale del Comune di Latina, il comitato MetroBugia – presieduto dall’ingegnere Massimo De Simone – chiede di non dare seguito alcuno a qualsiasi ipotesi di transazione con il Concessionario Metrolatina spa, inadempiente rispetto al contratto e i cui vertici risultano indagati per truffa e tentata truffa a cui è seguito sequestro dei beni e di convocare con urgenza il Consiglio Comunale con seduta monotematica sulla “metro” affinché vengano intraprese delle chiare scelte di indirizzo politico e di rilevanza strategica sui procedimenti e contenziosi in corso, efficaci verso i propri organi amministrativi e che possa essere altresì motivo di chiarezza e trasparenza verso l’esterno e la cittadinanza tutta.

“Abbiamo appreso da notizie stampa – si legge nella nota a firma del presidente De Simone, del vice presidente Daniela Moscarino e del segretario Claudio Ennas – che questa amministrazione sarebbe favorevole, o quantomeno stia valutando, un’ipotesi di transazione con Metrolatina spa riguardo il contenzioso in corso. Ricordiamo allora che Metrolatina risulta inadempiente ai sensi del contratto rispetto alla consegna del progetto esecutivo completo dell’opera, che ci risulta a tutt’oggi mancante. Nonostante ciò, e nonostante la mancanza del verbale di inizio lavori, ha ugualmente realizzato sette vagoni, per parte dei quali è stato anche corrisposto il relativo importo, impegnando soldi pubblici. (1° Sal). Ciò non solo non è permesso dalla normativa vigente ma ha dato luogo anche ad un’ipotesi di reato per truffa e di tentata truffa formulata dalla Procura della Repubblica e, confermata anche dal Gip, che coinvolge, tra gli altri, i rappresentanti di Metrolatina stessa. Tali inadempienze del concessionario sono di estrema rilevanza considerando tutti gli sviluppi infausti che questa vicenda sta assumendo. Se quindi già da subito la transazione sarebbe stata una proposta anomala in virtù delle gravissime inadempienze del concessionario, ora che la situazione si è aggravata con posizioni penalmente rilevanti sottolineati da sequestri di beni per la narrata ipotesi di truffa, riteniamo sia impraticabile anche solo concettualmente, oltre che a dar luogo a un ipotetico danno erariale”.

“La sospensione del finanziamento ministeriale – si ancora legge nella missiva del comitato indirizzata al Comune di Latina – è quindi imprescindibilmente legata al fatto che il concessionario Metrolatina spa non è stato in grado di produrre il progetto esecutivo del lotto I (Latina Scalo – Latina Autolinee) ma ha continuato ugualmente a produrre vagoni, ben sapendo di non poter dar luogo all’inizio dei lavori nel territorio del Comune di Latina con la messa in opera del materiale ferrabile. Per il danno economico presente e futuro ai danni del Comune di Latina derivato da tali inadempienze questo comitato aveva già in data 14/3/2013 protocollato presso l’Ente un invito a tutelarsi e ad agire già da subito contro il concessionario. Oltre ciò, riguardo la famigerata convenzione ‘capestro’ che come rilevato anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato da noi interpellata in data 15/7/2011 risulta essere stata modificata in maniera sostanziale più volte dopo l’aggiudicazione del bando in violazione della par condicio con conseguente ipotesi di nullità contrattuale, ci sono state solo delle pronunce a mezza bocca del Sindaco Coletta tramite stampa a cui non sembra aver fatto seguito nulla di concreto. E’ stata vagliata questa ulteriore possibilità? Abbiamo quindi molti dubbi sulla effettiva efficacia con cui codesta Amministrazione stia seguendo gli interessi della collettività nel contenzioso civile e in che termini si stia difendendo. Anche se non ci è stato permesso di visionare la difesa dell’amministrazione, quello che traspare all’esterno attraverso le dichiarazioni alla stampa è un appiattimento dell’amministrazione dal punto di vista politico e amministrativo. D’altronde riteniamo inaccettabile lasciare in mano al settore avvocatura un contenzioso di tal fattura come fosse un ricorso per una multa stradale. In questo procedimento vengono inevitabilmente ricomprese delle scelte di indirizzo politico vere e proprie di rilevanza strategica che vanno ben oltre la mera disquisizione giuridica. Riteniamo quindi necessario dare un indirizzo forte e preciso sui passi da seguire dall’Amministrazione verso i propri organi amministrativi interni e verso l’esterno attraverso una chiara presa di posizione del Consiglio Comunale. Ricordiamo che la Metro ha effettuato dei passaggi nell’assise comunale anche con le passate consiliature e lo riteniamo ancor più doveroso e necessario in questo momento”.

Il comitato Metrobugia è quindi contrario anche a che il Comune di Latina – come riportato nei giorni scorsi dal Messaggero – chieda al Cipe la sospensione del definanziamento di 81 milioni di euro per consentire la proposizione di un progetto meno impattante e in linea con una moderna mobilità che possa consentire un efficiente collegamento tra il centro e Latina Scalo.

“Apprendiamo sempre dalla stampa – si legge infatti nella nota di Metrobugia – che questa amministrazione abbia chiesto al Ministero ulteriore tempo (fino al 30 ottobre prossimo) al fine di produrre un progetto del tutto differente su cui dirottare parte del finanziamento statale, e un’altra parte del finanziamento per dirimere i contenziosi in atto. A parte che trattandosi di una variazione sostanziale al progetto, anzi per dirla tutta di un’opera completamente nuova, si renderebbe necessaria una nuova gara pubblica per l’aggiudicazione, ci sembra davvero improponibile che finanziamenti statali asserviti alla realizzazione di un’opera pubblica possano essere utilizzati per coprire contenziosi dell’Ente comunale”.

Dunque, la richiesta di un Consiglio comunale ad hoc.