Clarissa Trombin aveva solo 21 anni quando, nella notte tra il 5 e il 6 marzo 2022, perse la vita in un tragico incidente stradale lungo via Epitaffio, alle porte di Latina. Alla guida dell’auto, una Lancia Ypsilon, c’era il suo fidanzato, il 27enne V.B., che ora dovrà affrontare il processo con l’accusa di omicidio stradale.
Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha respinto la richiesta di patteggiamento avanzata dall’imputato e ha disposto il rinvio a giudizio. Il processo avrà inizio il 15 dicembre davanti al giudice monocratico Beatrice Bernabei.
Secondo le indagini condotte dalla Polizia Stradale del Distaccamento di Aprilia e coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Miliano, il giovane guidava a una velocità di circa 100 km/h, oltre i limiti consentiti in quel tratto di strada. Inoltre, gli accertamenti tossicologici hanno evidenziato un tasso alcolemico nel suo sangue pari a 1,4, superiore al limite legale.
Clarissa Trombin stava tornando a casa dopo il turno di lavoro in un pub del centro di Latina. Prima dell’incidente, lei e il fidanzato avevano accompagnato a casa un amico a Latina Scalo. L’auto ha perso il controllo, finendo contro un albero dopo un testa coda. L’impatto è stato devastante: la ragazza è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Maria Goretti, ma le sue condizioni erano già disperate e, nonostante i tentativi dei medici, è deceduta a causa delle gravi lesioni riportate.
La morte della giovane studentessa universitaria, iscritta alla Facoltà di Lettere Moderne, aveva scosso profondamente la comunità di Latina. In aula, il giudice ha letto il decreto che dispone il giudizio, segnando così l’inizio di un processo che dovrà fare chiarezza sulle responsabilità di quella tragica notte.