Morte Satnam Singh, la difesa di Lovato rinuncia alla richiesta di scarcerazione

Antonello Lovato

La difesa di Antonello Lovato, l’imprenditore accusato dell’omicidio del bracciante indiano Satnam Singh, ha deciso di rinunciare a discutere la richiesta di scarcerazione e di misure cautelari alternative. Gli avvocati Mario Antinucci, Stefano Perotti e Valerio Righi, spiegano che questa decisione è stata presa a causa del “pesante clima di gogna mediatica e giudiziaria a livello nazionale”.

Questa mattina, si è tenuta l’udienza in camera di consiglio presso il Tribunale della Libertà di Roma per il riesame dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 1 luglio 2024 nei confronti di Antonello Lovato. I legali hanno scelto di rinunciare al giudizio, citando gravi rischi per la salute e la sicurezza del loro assistito nella casa circondariale di Frosinone.

Gli avvocati sottolineano il “pesante clima di gogna mediatico-giudiziaria” che ha aumentato i rischi per Lovato sia all’interno che all’esterno del carcere. Essi temono concrete ritorsioni in caso di modifica dell’ordinanza custodiale, nonché possibili atti di violenza contro i familiari di Lovato.

Gli avvocati Antinucci e Perotti hanno formalmente richiesto un colloquio con il Procuratore della Repubblica di Latina, Giuseppe De Falco, e con il pubblico ministero Marina Marra, per discutere il clima di allarme sociale intorno al caso e il rischio di violenza. Intendono inoltre concordare l’apertura di un libretto di deposito giudiziario per il risarcimento dei danni ai familiari di Satnam Singh.